Coldiretti Cremona: Grazie ai Sindaci, nostri primi alleati
“L’annuncio della cessione da parte della Simest, finanziaria del Ministero dello Sviluppo economico, delle quote di partecipazione in Lactitalia, la società che produce in Romania i formaggi pecorino e caciotta che fanno concorrenza alle produzioni del vero Made in Italy, è un grande risultato della mobilitazione di Coldiretti, con una straordinaria alleanza a difesa dell’agroalimentare italiano che ha coinvolto, insieme alle associazioni dei consumatori, ben 2215 comuni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio e 119 tra Comunità Montane, Consorzi di Tutela e altri enti come Unioncamere”. Con queste considerazioni Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti Cremona, commenta il positivo esito del “caso Simest-Lactitalia”, con la comunicazione, giunta ieri al termine della manifestazione della Coldiretti in piazza Montecitorio, che ''Simest ha portato a conclusione la procedura di partecipazione alla società, dalla quale è uscita con la cessione delle quote'' dando ''piena adesione al rafforzamento del contrasto all'italian sounding e alla diffusione del made in Italy, così come indicato da una recente direttiva del Ministero dello sviluppo economico''
“E’ il risultato di una straordinaria mobilitazione che anche nel nostro territorio ha visto numerosi Comuni adottare delle “delibere salva Made in Italy”, nelle quali si denunciavano le operazioni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della Simest, impegnata in interventi di finanziamento all’estero di prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale – aggiunge Solfanelli –. Ha vinto il buonsenso. Il nostro grazie più sincero, a livello locale, va a tutti i Comuni che si sono espressi a sostegno del vero Made in Italy”.
In provincia di Cremona la risposta all’appello di Coldiretti è stata immediata. Nelle scorse settimane la Federazione ha ricevuto copia delle delibere “salva Made in Italy” votate da Consigli Comunali e Giunte di Cappella de’ Picenardi, Gadesco Pieve Delmona, Persico Dosimo, Genivolta, Crotta d’Adda, Bonemerse, Moscazzano, Derovere, Gerre de’ Caprioli, San Daniele Po, Voltido, Sospiro, Cella Dati, Chieve, Volongo, Campagnola Cremasca, Dovera, Robecco d’Oglio, Monte Cremasco, Pieve d’Olmi, Solarolo Rainerio, Vaiano Cremasco, Cremona, Soresina, Soncino, Casale Cremasco Vidolasco, Gabbioneta Binanuova, Pieve San Giacomo, Cumignano sul Naviglio, Vescovato, Gussola. Vari altri Comuni del territorio, proprio in questi giorni, hanno posto le delibere all’ordine del giorno di Giunte e Consigli. Sempre a livello locale, vanno menzionate anche le importanti adesioni della CCIAA Cremona e del Gal Oglio Po Terre d’Acqua.
Ieri, finalmente, l’annuncio che Simest pone fine al finanziamento dell’italian sonding all’estero. “Come ha evidenziato il nostro Presidente Sergio Marini, si è finalmente, e positivamente, chiusa una vicenda incredibile, ma ci chiediamo in quali altre occasioni ci sia stata una cattiva utilizzazione delle risorse pubbliche come questa senza che nessuno se ne occupasse o intervenisse – conclude il Direttore di Coldiretti Cremona –. Per questo Coldiretti ha chiesto, con grande forza, che ora l’impegno del Governo e del Parlamento sia rivolto a vietare per legge il finanziamento pubblico di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy”.
Per Coldiretti occorre avere la forza di distinguere la vera internazionalizzazione da quelle forme di delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia” che danneggiano il Paese facendo perdere occupazione e svilendo il valore del Made in Italy, costruito con sacrifici da generazioni di imprenditori.
Coldiretti Cremona ha già scritto a tutti i Primi Cittadini del territorio, per informarli dell’importante risultato ottenuto e per condividere con loro questo successo, conseguito a difesa del vero agroalimentare italiano.