3 Febbraio 2014
Troppa pioggia, vasche dei reflui al limite

Prandini: Togliere il blocco per lo spandimento

Troppa pioggia, gli allevamenti hanno i “liquami alla gola”. Il divieto di spandimento dei reflui che scadrà il 28 febbraio prossimo sta creando una situazione insostenibile per molti allevamenti zootecnici – spiega la Coldiretti Lombardia - da una parte le aziende agricole hanno le vasche di contenimento piene a causa della pioggia, dall’altra l’acqua caduta ha ridotto i campi a una poltiglia di fango e anche se si volesse intervenire ora la terra non è nelle condizioni di essere lavorata e ingrassata con il concime naturale.

In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – ci sono almeno diecimila allevamenti alle prese con il problema dello spandimento dei reflui, mentre oltre 100 mila ettari di campi, più del 10% della superficie agricola regionale, rischiano danni alle coltivazioni di frumento, orzo, segale e triticale.

Sono cereali autunno vernini – spiegano i tecnici della Coldiretti - che con il blocco dello spandimento non hanno potuto essere nutriti con il concime naturale dei reflui nonostante le piantine fossero cresciute a causa dell’inverno mite. E adesso quelle stesse piantine rischiano di “annegare” con le radici soffocate dalla troppa pioggia.

“Un divieto di spandimento così lo abbiamo solo noi in Italia – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – si tratta di un cappio al collo degli allevamenti perché impedisce di lavorare la terra e di prepararla per le colture primaverili quando ce ne sarebbe più bisogno. Per questo – conclude Prandini – chiediamo l’appoggio della Regione: è necessario che gli assessorati lombardi all’Ambiente e all’Agricoltura si muovano nei confronti del ministero per la cancellazione del divieto”.

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