19 Luglio 2012
sequestrati falsi prosciutti dop

Le frodi a tavola sono quelle più temute dagli italiani: sei cittadini su dieci (60%) le considerano più gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari, poiché possono avere effetti sulla salute. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di un’indagine Swg nel commentare positivamente il sequestro di 2300 prosciutti Dop (Parma, San Daniele e Modena) da parte dei Nas di Cremona in una quarantina di stabilimenti di stagionatura emiliani e friulani perché provenienti da maiali nutriti con rifiuti speciali, cioè scarti dell'industria alimentare che dovevano essere smaltiti negli impianti di biogas.
Gli ottimi risultati dell'attività di controllo confermano - sottolinea la Coldiretti - la necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno concorrenza sleale alle imprese che sono impegnate nel mantenere alti standard di qualità. Un pericolo che - precisa la Coldiretti - si amplifica in un momento di crisi in cui da una parte aumenta il rischio che per risparmiare vengano utilizzati prodotti o processi produttivi pericolosi e dall’altra cresce il numero di coloro che sono costretti ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo. Un inganno che tra frodi e falsificazioni precisa la Coldiretti - sottrae all'agroalimentare nazionale ben 164 milioni al giorno che potrebbero invece generare reddito e occupazione.
La credibilità conquistata dai produttori italiani nel garantire la qualità delle produzioni - afferma la Coldiretti - è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con le frodi e la contraffazione cercano di sfruttare la fiducia acquisita per fare affari. La contraffazione alimentare - conclude la Coldiretti - è un crimine particolarmente odioso perche si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sul cibo.
“Plaudiamo l’operato dei Nas di Cremona, per questo ennesimo intervento a difesa  della salute dei cittadini-consumatori e al tempo stesso a tutela del lavoro di tante imprese agricole, che operano nel segno della qualità e della salubrità delle produzioni, e che si vedono continuamente danneggiate dalla concorrenza sleale di chi non rispetta le regole – sottolinea il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. La battaglia alle frodi e alla contraffazione in tavola deve proseguire con determinazione, a  tutela dei diritti delle famiglie italiane e del reddito dei veri imprenditori agricoli”.

COLDIRETTI: PROSCIUTTI DOP PER 1 ITALIANO SU 3

Quasi un italiano su tre (29%) acquista regolarmente prosciutti a denominazione di origine (Dop) che vengono ottenuti secondo precisi disciplinari di produzione che garantiscono la sicurezza e la qualità del prodotto. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di un'indagine Swg nel sottolineare che il mancato rispetto delle norme evidenziato nell’operazione condotta dai Nas mette a rischio la credibilità di un patrimonio del Made in Italy in Italia e all’estero.  Se - sottolinea la Coldiretti - il prosciutto è sulle tavole di più di 15 milioni di italiani all’estero, le esportazioni di prosciutto di Parma hanno registrato un aumento del 4 per cento per un giro di affari complessivo di 1,5 miliardi di euro mentre la crescita all’estero per il prosciutto San Daniele è stata del 2 per cento nel 2011. In Italia nel 2011 - prosegue la Coldiretti - si sono prodotte 24,5 milioni di cosce di maiale, mentre ne sono state importate 67 milioni  destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” (tra crudi e cotti) perché non è obbligatorio indicare la provenienza della carne di maiale in etichetta, a differenza di quanto avviene per quella bovina dopo l’emergenza Bse. I prosciutti italiani a denominazione di origine protetta che garantiscono l’origine sono - conclude la Coldiretti - Parma, San Daniele, Toscano, Modena, Carpegna e Berico Euganeo.
 

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