9 Agosto 2010
Prezzo latte, Fronte unito degli allevatori

“Come più volte evidenziato da Coldiretti, portando i dati di mercato, ci sono tutte le condizioni perché il latte alla stalla possa essere remunerato agli allevatori con un prezzo equo, che riconosca la qualità del latte italiano e consenta alle imprese agricole di sopravvivere. Partendo da questo assunto continua l’azione di Coldiretti, rafforzata dalle deleghe giunte in gran numero alla Federazione, con le quali gli allevatori ci danno mandato a trattare il prezzo caseificio per caseificio. Questa è la strada che, con determinazione, stiamo percorrendo. Nel contempo, unendo la nostra voce a quanto già ribadito da Coldiretti Bergamo, ribadiamo con fermezza la nostra estraneità ad accordi firmati autonomamente da alcuni gruppi di produttori, che lasciandosi imporre dall’industria prezzi al ribasso, assolutamente fuori mercato, rompono il fronte dell’agricoltura lombarda e indeboliscono la parte degli allevatori in sede di trattativa”. Con questa dichiarazione Coldiretti Cremona rilancia la linea d’azione in materia di prezzo del latte alla stalla: rotto il negoziato con Assolatte (dall’associazione di rappresentanza del settore della trasformazione è mancata ogni disponibilità ad accettare una trattativa basata su dati oggettivi che riconoscano la realtà del mercato e dunque l’assoluta ragionevolezza delle richieste della parte agricola), la Coldiretti, con il pieno sostegno degli allevatori che stanno facendo confluire il loro mandato alla trattativa, ha dato avvio ad incontri direttamente con le singole industrie lattiero-casearie alle quali le stalle consegnano il latte.
“I dati di mercato giustificano e supportano la richiesta di una remunerazione più equa del latte alla stalla. Il prezzo del Grana Padano da tempo sta seguendo un andamento positivo. Anche l’ultima rilevazione dell’Ismea, Istituto per il mercato agricolo alimentare, ha confermato l’ennesima crescita delle quotazioni, che va avanti ormai senza interruzioni da oltre due mesi. Una tendenza rilevata su tutte le principali borse merci, da Milano a Mantova, da Cremona a Parma e Reggio, e che riguarda oltre al Grana anche il Parmigiano Reggiano” ribadisce Coldiretti Cremona. Gli aumenti dei prezzi medi all’origine per questi formaggi vanno avanti a percentuali di due cifre: più del 27 per cento per il Parmigiano e oltre il 18 per cento per il Grana, rispetto allo stesso periodo del 2009. Un trend che non può non riflettersi  sul prezzo del latte alla stalla. A Cremona il Grana Padano ha fatto un balzo di oltre il 20 per cento rispetto al luglio 2009, con picchi del 21,81 per cento se si considera quello stagionato fra i 4 e i 12 mesi. Il parmigiano è cresciuto anche di più: del 30 per cento sulla piazza di Parma quello stagionato un anno, mentre sul mercato di Milano è sopra il 26 per cento di aumento rispetto all’anno scorso. Dei 4 milioni e mezzo di tonnellate  di latte munte nelle stalle lombarde, circa la metà viene trasformata in formaggi Dop ed è per questo che le quotazioni del Grana Padano sono un punto di riferimento importante per valutare gli adeguamenti del prezzo agli allevatori.

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