16 Gennaio 2014
prezzo del latte, accordo a 44,5 cent/litro

Siglato l’accordo sul prezzo del latte che viene fissato alla stalla pari a 44,5 centesimi al litro per le consegne da primo febbraio a prossimo 30 di giugno. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il prezzo siglato, con un significativo aumento rispetto al prezzo attualmente in vigore di 42 centesimi al litro, rappresenta un traguardo importante che finalmente risponde alle esigenze degli allevatori. L’intesa con Italatte, che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori, è stata siglata dalle principali organizzazioni agricole per la Lombardia che rappresenta però - conclude la Coldiretti - un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane, visto che produce il 40 per cento circa di tutto il latte italiano.

Prezzo latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti
Volano le quotazioni di grana padano e gorgonzola
 
Prezzo del latte, boccata d’ossigeno per gli allevamenti, L’accordo per 44,5 centesimi al litro siglato con Italatte (che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori) riguarda un settore che in Lombardia conta 6 mila imprese e 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, pari al 40 per cento dell’intera produzione italiana. L’intesa raggiunta da Coldiretti con le altre organizzazioni di categoria, avrà validità dal primo febbraio fino al prossimo 30 giugno 2014.
 
“Si tratta di un risultato importante che tiene conto dei segnali arrivati sia dal mercato nazionale che da quello internazionale – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – erano mesi che sostenevamo la necessità di un adeguamento al rialzo, segnalato anche dal continuo progresso del latte spot in Italia e all’estero. Siamo riusciti a raggiungere quindi un punto di sintesi importante che, considerata la produzione lombarda, potrà essere un punto di riferimento anche per il resto dell’Italia”. Aggiunge Prandini: “L’accordo con Italatte è il risultato di una comune presa di coscienza della situazione e permette di superare quel limite di 42 centesimi al litro che era un valore troppo lontano dalle esigenze delle stalle e dalle reali condizioni del mercato”.
 
Il latte spot è a 49 centesimi contro i poco più di 40 registrati sia a gennaio del 2013 che nello stesso mese del 2012. Il grana padano con 10 mesi di stagionatura è a 7,5 euro al chilo contro la media di 7 euro registrata nel 2013. Mentre il gorgonzola fresco, altro formaggio di punta delle produzioni Dop che usano latte italiano, sta confermando un boom che va avanti ormai da diverse stagioni: ha raggiunto a gennaio i 3,98 euro al chilo, contro i 3,71 dello stesso mese del 2013 e contro i 3,68 del 2012. Dal 2009 a oggi le quotazioni del gorgonzola fresco sono aumentate di quasi il 25 per cento. “Il settore alimentare – conclude Prandini – sta diventando sempre più strategico, come dimostra anche la centralità che Expo 2015 ha voluto riservare al tema”.

COMUNICATO CONGIUNTO - giovedì 16 gennaio 2014

Siglato nella giornata di oggi, giovedì 16 gennaio, il nuovo accordo per il prezzo del latte alla stalla tra Italatte – rappresentata da Jean Marc Bernier e  da Alberto Dall’Asta - e le Federazioni regionali lombarde di Coldiretti – rappresentata dal Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini - di Confagricoltura – rappresentata dal presidente Antonio Boselli, dal vicepresidente nazionale Antonio Piva e dal presidente della FRP Lattierocasearia Luigi Barbieri -, e di CIA, rappresentata dal presidente Mario Lanzi.
L’accordo raggiunto prevede un prezzo di 44,5 centesimi al litro e avrà validità dal 1° febbraio sino al prossimo 30 giugno.
Il prezzo siglato, che segna un significativo aumento rispetto al prezzo attualmente in vigore di 42 centesimi al litro, è frutto del grande senso di responsabilità dimostrato da tutti nel corso della trattativa, alla luce dell’attuale andamento del mercato del latte e del difficile contesto economico generale. Particolarmente positivo, inoltre, il fatto che – contrariamente a quanto avvenuto in altre precedenti occasioni – il nuovo accordo sia stato sottoscritto prima della scadenza di quello attualmente in vigore (prevista per il prossimo 31 gennaio), evitando così che si creasse una situazione di incertezza per gli allevatori e consentendo loro di lavorare in una prospettiva economica certa fino al prossimo mese di giugno.

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