15 Luglio 2010
pomodori stroncati dal caldo torrido

Il caldo stronca anche i pomodori. Nell’area fra Mantova e Cremona, culla lombarda dell’oro rosso, le temperature africane di questi giorni stanno uccidendo le piante con un calo stimato di oltre il 20 per cento della produzione, secondo un primo monitoraggio dei tecnici della Coldiretti. “In una situazione normale di solito si viaggia sugli 800 quintali per ettaro – spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco – ma stavolta credo proprio che scenderemo a 600 quintali per ettaro”.
I campi infatti sono stati stretti in una morsa di condizioni meteo estreme: prima le piogge torrenziali del mese scorso hanno allagato i campi e impedito lo sviluppo delle radici, mentre adesso l’afa africana sta indebolendo i pomodori, che seccano, facendo cadere fiori e frutti.
“Sopra i 30 gradi le piante vanno in stress, non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione. Sono come stordite dal caldo torrido” spiega Voltini, che segue una realtà di oltre 4.500 ettari coltivati a pomodoro sui circa 6.000 della Lombardia (oltre 82 mila ettari in Italia).
L’aria rovente sta facendo danni soprattutto nella zona fra Casalmaggiore e Cremona (dove la settimana scorsa si sono abbattute grandine, pioggia e una tromba d’aria) e su mille ettari nei comuni mantovani di Poggio Rusco, al confine con Modena e di Sermide, a ridosso di Ferrara.
Tra le varietà che stanno resistendo meglio c’è quella del superpomodoro italiano, non  Ogm, ad alto contenuto di licopene (sostanza antiossidante e utile nella lotta ad alcuni tipi di tumore) coltivato per la prima volta proprio in Lombardia, fra Cremona e Mantova, che da settembre finirà anche nelle salse Pomì, Pomito e Pais prodotte nello stabilimento di Rivarolo del Re del Consorzio Casalasco.

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