#Riomangioitaliano, accordo Coldiretti/Coni per menu autenticamente italiani
Le eccellenze dell’agroalimentare italiano – e del territorio cremonese, con la presenza di Pomì – saranno l’arma segreta dei nostri atleti a Rio de Janeiro 2016, grazie a #Riomangioitaliano, l’accordo siglato tra Coldiretti e Coni, che porterà alle Olimpiadi di Rio un menu “Doc” per gli atleti azzurri e gli ospiti di Casa Italia.
L’obiettivo è far conoscere le caratteristiche distintive della produzione agroalimentare nazionale che hanno permesso all’Italia di conquistare la leadership internazionale per sicurezza, salubrità, qualità e sostenibilità ambientale. L’iniziativa – presentato ieri dal Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, insieme al Presidente del CONI Giovanni Malagò, con la presenza di Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro e di Coldiretti Cremona – punta sulla valorizzazione in cucina dei prodotti simbolo della dieta mediterranea Made in Italy, che per i suoi comprovati benefici per la salute e l’attività sportiva ha conquistato le tavole globali.
Accompagnano Coldiretti, nell’impegno di ‘imbandire’ la tavola degli Azzurri, gli olivicoltori dell’UNAPROL con l’olio extravergine a marchio FDAI, Firmato dagli Agricoltori Italiani, gli allevatori del GRANA PADANO, i coltivatori di pomodoro POMI’ e BONIFICHE FERRARESI, la più grande azienda agricola d’Italia.
“Con orgoglio partecipiamo a un’iniziativa che evidenzia tutto il valore del vero Made in Italy e della dieta mediterranea. Attraverso il nostro prodotto Pomì raccontiamo le nostre imprese agricole, il nostro territorio, il bene che vogliamo al nostro Paese – sottolinea Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro e di Coldiretti Cremona –. L’iniziativa vuole garantire durante i giochi un menu autenticamente tricolore agli atleti italiani, ma anche contrastare il dilagante fenomeno dell’italian sounding a tavola che toglie spazi di mercato al vero Made in Italy”.
Come evidenziato da Coldiretti, le Olimpiadi rischiano infatti di essere un palcoscenico mondiale per i prodotti Made in Italy taroccati, dei quali il Brasile è un grande produttore, dal Parmesao alla pomarola fino al salame Milano tutto carioca. Gli atleti azzurri - ha precisato la Coldiretti - sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo, che trova proprio nell’alimentazione il suo carattere più distintivo. Il falso made in Italy a tavola vale nel mondo 60 miliardi di euro, pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali. L’agropirateria internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export che nel 2015 – conclude la Coldiretti - ha raggiunto la cifra record di 36,9 miliardi di euro.