“Basta con le parole inutili della politica, il mondo agricolo non farà da capro espiatorio”
Coldiretti, rottura con la Regione Lombardia su nitrati ed emissioni in atmosfera:
Milano, 30.10.2012.
Coldiretti: stop a ogni rapporto con la Regione Lombardia. E’ rottura fra il mondo agricolo e la nuova giunta che si è appena insediata al Pirellone. “Sono mesi che attendiamo risposte sul problema dei nitrati e delle emissioni in atmosfera – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – ci hanno sempre detto che stavano lavorando, ma alla fine non se ne veniva mai fuori. Adesso basta, non possiamo continuare con questo vezzo della politica italiana che dice le cose invece di farle. Basta con le parole e lo diciamo chiaramente al nuovo assessore all’agricoltura che, guarda caso, viene proprio dalle strutture della Regione e quindi non può certo dire di non sapere nulla della questione o di non essersene mai occupato”.
Coldiretti Lombardia contesta il fatto che, rispetto al problema sull’identificazione delle vera origine dell’inquinamento da nitrati, le strutture della Regione non si siano mai mosse veramente. “Ci sono evidentemente pressioni da parte di lobby che non vogliono far emergere che le presenze di nitrati nelle falde non sono colpa dell’agricoltura, ma di altri settori produttivi e degli insediamenti residenziali – spiega Prandini –. Inoltre è inconcepibile che vengano conteggiate le emissioni di polveri delle aziende zootecniche senza considerare quanto inquinamento atmosferico venga abbattuto grazie all’assorbimento da parte delle piante di mais che in Lombardia si estendono per oltre 240 mila ettari. Fare chiudere le aziende zootecniche significherebbe togliere alla Lombardia questo importante polmone verde”.
E allora, conclude Prandini: “Non vogliamo essere usati come capri espiatori per coprire le magagne di qualcun altro. Da oggi interrompiamo ogni tipo di confronto con la Regione fino a quando non avremo delle risposte concrete su nitrati ed emissioni. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
Nitrati ed emissioni: “Regione immobile, mentre le aziende agricole rischiano il collasso”
Milano, 31.10.2012.
“Ma allora perché sta lì?”. E’ la domanda che si pone la Coldiretti Lombardia dopo che l’assessore all’agricoltura Giuseppe Elias ieri ha sostanzialmente affermato che lui ancora non sa che fare per risolvere il problema delle emissioni e dei nitrati che rischia di far chiudere centinaia di aziende e di mettere in ginocchio la zootecnia lombarda. “L’assessore dice di essere stato nominato dal presidente Formigoni in qualità di tecnico, quindi in teoria dovrebbe essere già preparato sul problema e invece fa giri di tavoli e incontri esplorativi come un qualsiasi politico che non si è mai occupato di agricoltura. C’è qualcosa che non ci torna” commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia.
“Come è possibile che presso l’assessorato che Elias si è ritrovato a gestire non sappiano nulla del problema o che non gliene abbiano accennato? – si chiede Prandini – Noi sono anni che diciamo che servono studi sull’origine dell’inquinamento, che la mappa delle zone vulnerabili è sbagliata, che basta fare delle analisi e si vede che i nitrati arrivano da altri settori, che ci sono pressioni di lobby interessate a scaricare le colpe sull’agricoltura e mentre noi diciamo alla regione di muoversi su questi fronti loro che fanno: l’ennesimo tavolo di incontro dove sono più le parole che i risultati. E meno male che qui sarebbero i tecnici a guidare la macchina. La pazienza degli agricoltori è finita”.
Il problema – commenta Prandini - è che ai buoni propositi dei tecnici e dei dirigenti della Regione non siano mai seguiti i fatti. La Lombardia è riconosciuta a livello nazionale come una di quelle regioni che quando vuole i problemi li risolve, ma è da tempo che non vediamo la giusta attenzione verso i problemi delle imprese agricole. Non c’è solo la questione nitrati, ma anche quella delle emissioni in atmosfera dove il tentativo è di fare pagare alle aziende agricole una responsabilità che non hanno, come è dimostrato da studi esistenti. E’ da tempo che chiediamo alla Regione l’immediata sospensione dell’onere di nuovi adeguamenti strutturali per le aziende, non per mancanza di volontà ma perché in questo periodo di crisi non abbiamo più risorse per altri investimenti. L’assessore dovrebbe parlare con i suoi dirigenti e farsi spiegare la posizione che Coldiretti sostiene da anni: su queste tematiche siamo stati gli unici ad aver appoggiato studi sulla materia e proposto le linee di azione con le istituzioni.
L’assessore Elias ha detto ieri che “la porta del mio ufficio è sempre aperta”. Ma – afferma la Coldiretti Lombardia - per noi le udienze sono quelle dal Papa e dai suoi rappresentanti sul territorio e non ci pare che Elias sia né l’uno né l’altro. “Piuttosto dica alla sua struttura le quattro cose da iniziare a fare, altrimenti attenda le elezioni e si dedichi al quieto vivere. Ma i problemi non si risolvono così. Noi siamo pronti a qualsiasi tipo di azione e iniziativa nei confronti della Regione Lombardia in assenza di risposte concrete” conclude Prandini.