3 Novembre 2010
Maltempo, problema reflui

Barriera agricola contro il maltempo. Secondo una prima rilevazione della Coldiretti Lombardia, fra Cremona, Mantova, Pavia, Brescia, Milano e Lodi i campi hanno retto all’offensiva delle piogge e in molti casi sono serviti da valvola di sfogo per l’acqua.
In provincia di Cremona le aree allagate si sono concentrate nella fascia dell’Oglio: a Pessina Cremonese, Robecco, Gabbioneta, Ostiano. Nella bassa bresciana, nelle zone di Verolanuova, e a Capriano c’è stata la fuoriuscita del Mella. Terreni a mollo in Valcamonica, presso  Edolo, con  alcune frane. Nella zona di Iseo, a Sale Marasino, e in Valsabbia ci sono stati alcuni smottamenti. Verso Montichiari, il Chiese è esondato allagando i campi. Nel Mantovano i kiwi, che sono in fase di raccolta, hanno resistito al maltempo. Nella Bergamasca campi fradici e preoccupazione per le colture autunnali. Stessa realtà fra Milano e Lodi, dove le stoppie del mais sono in mezzo a terreni zuppi d’acqua. Per quanto riguarda Pavia sono stati registrati mini smottamenti in diverse zone dell’Oltrepo e la situazione – secondo i rilevatori della Coldiretti – è più preoccupante per quei terreni, soprattutto in alta collina, dove gli agricoltori non sono presenti e che quindi non vengono più coltivati. Mentre in pianura, nella Lomellina pavese, i campi hanno garantito lo sfogo a molti fossi gonfiati dalla pioggia.
La presenza dell’agricoltura è una valvola di sicurezza importante per tutta la popolazione – afferma Coldiretti Lombardia – basta vedere cosa è successo in quelle zone dove il cemento e l’asfalto hanno preso il posto dei terreni coltivati, riducendo la capacità di assorbimento e aumentando la velocità dell’acqua in eccesso quando si verificano eventi atmosferici di particolare intensità. Negli ultimi 20 anni, stima la Coldiretti, sono stati persi quasi 400 mila ettari di terreni sepolti da strade, capannoni, poli logistici, industrie e quartieri residenziali.
Le precipitazioni stanno provocando forti disagi sul fronte dello “spargimento dei reflui zootecnici”. “La pioggia ha contribuito a riempire le vasche di stoccaggio, senza la possibilità di spargere i reflui nei campi, già carichi d’acqua. E dal 10 novembre nelle zone vulnerabili, quindi in buona parte del nostro territorio, scatterà il divieto invernale di spargimento reflui, che terminerà il 7 febbraio 2011 – spiega il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Per gli allevamenti il problema è serio. Da qui il nostro impegno nel segnalare la situazione a Provincia e Regione. Una prima soluzione sarebbe l’ottenimento di una proroga, rispetto alla data d’avvio del divieto fissata dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. Sarebbe inoltre importate aprire delle “finestre” all’interno di questo lungo periodo di fermo, assicurando alle aziende agricole la possibilità di tenere così sotto controllo il livello delle vasche di stoccaggio”. “Resta il fatto – conclude il Direttore Solfanelli – che la questione andrebbe affrontata in termini strutturali. Troppo spesso i nostri allevatori si trovano, a causa delle abbondanti precipitazioni dei mesi più freddi, a ricorrere ai propri Sindaci. Ed è il buonsenso dei primi cittadini, unito alla loro reale conoscenza del territorio e delle aziende che lo lavorano e lo custodiscono, ad assicurare di volta in volta l’emanazione di provvedimenti di carattere urgente, che consentono di tamponare il problema”.

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