9 Luglio 2014
maltempo, monitoraggio coldiretti

 Il maltempo che in settimana si è abbattuto sul territorio provinciale, a più riprese e con ‘passaggi’ anche particolarmente violenti, ha lasciato nelle campagne una scia di danni (a colture e strutture) e timori per i raccolti, con cui agricoltori e tecnici di Coldiretti Cremona stanno facendo i conti.  “La mia è una coltura particolare: ho sei ettari seminati a basilico. Produco inoltre patate, zucche. Ad oggi, per chi coltiva orticole, il problema maggiore sono le basse temperature, che rallentano la crescita – sottolinea Emanuele Scaravonati, agricoltore di Scandolara Ravara –. Bassa temperatura, unita a piovosità eccessiva e prolungata, ed umidità, rappresentano un clima perfetto per le malattie crittogamiche. Perciò è per noi fondamentale che si ritorni presto a temperature estive, per entrare in campo e garantire i necessari trattamenti fitosanitari”.
Nel monitoraggio dei danni prodotti dal maltempo, si registrano anche incendi verificatisi nelle aziende agricole. Nella notte tra lunedì 7 e martedì 8, a Robecco d’Oglio, un fulmine ha causato l’incendio in un capannone dove erano stoccati balloni di paglia e fieno – conferma Coldiretti Cremona –. Oltre al prodotto perduto, per l’azienda agricola il danno economico più ingente è naturalmente rappresentato dalla necessità di ricostruire il capannone, che è andato completamente bruciato”. Fortunatamente le fiamme non si sono propagate oltre, alle vicine abitazioni.
Per Massimo Perini, produttore di meloni a Casteldidone, “la preoccupazione principale in questo momento è fronteggiare la peronospora, un fungo che si sviluppa per la troppa umidità”. “Non abbiamo avuto grandine, a differenza dei nostri ‘colleghi’ di Viadana, e questo è già un fatto positivo, da riconoscere – spiega Perini –. Ora, di fronte a questa umidità, il vero impegno è intervenire nel modo migliore, con tutta la prontezza del caso, per assicurare i trattamenti che tengano sane le piante”.
“La grandinata di martedì ha picchiato forte nella fascia del viadenese. Lì i danni sulle colture sono stati ingenti. Per quanto ci riguarda, ci ha interessato solo una ‘coda’, con danni assai meno significativi – sottolinea Giordano Torchio, produttore di Casalmaggiore –. Va detto  che avevamo già fatto i conti con la grandine una quindicina di giorni fa, in una striscia di terra limitata, ma colpita violentemente. Erano scesi chicchi di grandine molto grossi, che avevano danneggiato pomodoro, cocomeri, meloni”.
Coldiretti è impegnata in un attento monitoraggio in tutta la regione. Secondo i tecnici di Coldiretti Lombardia, situazioni particolarmente critiche per ora sono state segnalate nelle province di Pavia e Monza. Nel Pavese, martedì sera, una tromba d’aria si è abbattuta sul capoluogo con raffiche di vento fino a 90 km orari, sradicando decine di alberi e paralizzando il traffico. La grandine ha colpito i campi coltivati, mentre il vento ha scoperchiato capannoni e cascine. Tra le più interessate dalla “bomba” d’acqua, vento e grandine la zona al confine tra la Lomellina e il Pavese, dove il maltempo ha causato danni rilevanti al mais e alla soia. Si teme per il raccolto del riso seminato più precocemente. Danneggiate anche alcune serre.  In Brianza per giorni è proseguito un autentico nubifragio.

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