Occhi puntati sul Po. Le “sentinelle” della Coldiretti in Lombardia stanno tenendo sotto controllo il livello del Grande Fiume e la situazione delle golene fra Pavia, Lodi, Cremona e Mantova.
Nel tratto fra San Rocco al Porto e Piacenza il livello è cresciuto di 79 centimetri in dieci ore arrivando a quota 4,21 metri (dati Aipo) “ma per adesso gli argini stanno tenendo e la prima linea delle aree di esondazione è ancora solida, nonostante i terreni siano stati inzuppati dalla pioggia degli ultimi giorni” spiega Danilo Barbieri, imprenditore agricolo della Coldiretti con campi e cascina a ridosso del fiume.
Nell’area pavese, a parte la chiusura precauzionale del Ponte della Becca che costringe il traffico, compreso quello agricolo, a deviare verso Belgioioso, le golene sono inzuppate ma non sommerse e anche in caso di sfondamento l’acqua si troverebbe una barriera di pioppi. “Stiamo tenendo monitorata la situazione con nostri uomini sul posto” spiega Alessandro Riccardi, segretario di zona della Coldiretti a Pieve Porto Morone.
Nel Mantovano gli occhi sono puntati lungo l’asta che va da Viadana a Sermide, passando per San Bendetto, Suzzara e Ostiglia. Ma da quelle parti a preoccupare per adesso non è il Po, ma il Chiese nella zona di Asola che circa una settimana fa ebbe un intero quartiere invaso dall’acqua e si teme che la situazione possa ripetersi.
Nel Cremonese, l’anello debole del fronte anti esondazione è invece costituito dal fiume Oglio che a Gabbioneta ha già invaso la golena, mentre a Pessina Cremonese i fossi, anche per colpa delle rive indebolite dai buchi scavati dalle nutrie, non riescono più a scaricare e tracimano sui campi. “Noi abbiamo del mais ancora da trebbiare perché a causa delle piogge della scorsa stagione abbiamo seminato tardi e adesso siamo bloccati nella raccolta” spiega Emanuela Dida, che coltiva cereali e gestisce un agriturismo alla cascina Campagnino.
Per quanto riguarda gli altri fiumi: l’Adda ha superato i 299 centimetri a Spino, i 326 a Lavello, i 141 a Cassano e sta sfiorando i 185 a Cornate, mentre il Brembo ha raggiunto i 255,3 centimetri a Ponte Briolo. In crescita anche i due laghi di riferimento del sistema irriguo della Lombardia occidentale: il Maggiore ha superato i 144,2 centimetri, con un balzo della portata erogata da 434 a 724 metri cubi al secondo nelle ultime 24 ore, mentre il lago di Como a Malgrate sta sfiorando i 91 centimetri contro i 77 di ieri con una portata erogata passata da 282 a quasi 406 metri cubi al secondo.
Nei prossimi giorni sono previste altre precipitazioni – spiega Coldiretti Lombardia – ed è necessario tenere la situazione sempre monitorata per poter intervenire in modo tempestivo in caso di necessità.
17 Novembre 2010
Lombardia, monitoraggio Coldiretti sui fiumi