La disponibilità di terre coltivabili per i giovani è importante per l’Italia, dove è in atto uno storico ritorno alla campagna. Con oltre 56mila under 35 alla guida di imprese agricole, l'Italia ha un primato comunitario, con un aumento del 12% negli ultimi cinque anni. E’ quanto emerge da un'analisi di Coldiretti su dati Unioncamere divulgato in occasione dell’apertura del terzo bando della Banca delle terre (Bat) che mette a disposizione 10mila ettari in 386 lotti.
La disponibilità di terra è il principale ostacolo alla nascita di nuove imprese agricole condotte da giovani. Soprattutto perché la vera novità rispetto al passato – sottolinea la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze e non possono contare sul patrimonio fondiario familiare. Il sostegno alle aziende dei giovani è positivo per l’insieme dell’agricoltura nazionale e per il Paese poiché la capacità di innovazione e di crescita porta le aziende agricole dei giovani ad avere un fatturato più elevato del 75% della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.
“Anche attraverso i giovani l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa. Vantiamo 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Si aggiungano la leadership nel biologico con 72mila operatori del biologico, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale” afferma la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati.
ISMEA - Banca della Terra: aperto terzo bando per la vendita di terreni agricoli
Oltre 10mila ettari di terra, l’equivalente di 386 terreni agricoli, sono pronti per essere venduti all’asta in Italia. E per i giovani viene attivata la corsia preferenziale: mutui trentennali al 100% e sostegni ad hoc per l’imprenditoria agricola under 41.Gli appezzamenti in questione sono quelli della Banca nazionale delle terre agricole, nata con la finanziaria del 2016 per rimettere in circolo i terreni pubblici in stato di semiabbandono. L’Ismea mette sul tavolo il terzo lotto del patrimonio di cui dispone a bilancio. L’elenco dei terreni messi all’asta è disponibile dal 19 febbraio sul sito Ismea (Banca nazionale delle terre), mentre le offerte vere e proprie potranno essere presentate tra il 27 aprile e l’11 di giugno. La partecipazione è aperta a tutti, ma il vero obiettivo dell’operazione è favorire il ricambio generazionale tra i campi e il ritorno dei giovani alla terra.
I giovani che si candideranno non avranno a disposizione solo i mutui agevolati: «Tutte le risorse ricavate dalla vendita di questi terreni – spiega Borriello – verranno utilizzate per finanziare le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori stessi attraverso le misure del primo insediamento, del ricambio generazionale e dell’autoimprenditoriaità».
Non si tratta di spiccioli: dalle aste per i primi due lotti di terreni messi a disposizione dall’Ismea, quando andarono venduti quasi 5mila ettari, furono ricavati circa 52 milioni di euro. Da questo bando, invece, l’Ismea si aspetta di incassare almeno 130 milioni di euro.
«Donne e nuove generazioni sono tra le parole chiave su cui siamo maggiormente impegnati – ha detto la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova – per gli under 40 che scelgono di aprire una nuova impresa agricola, ad esempio, sarà lo Stato a farsi carico, per i primi due anni, dei contributi previdenziali.