1 Giugno 2010
Latte, conto alla rovescia per il prezzo

Conto alla rovescia per il prezzo del latte in Lombardia. Il 30 giugno prossimo infatti scadrà l’accordo siglato da Coldiretti e le altre associazioni di categoria con Assolatte per una quotazione di 33,156 centesimi al litro.
“Rispetto all’anno scorso le condizioni di mercato sono cambiate – spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia – Infatti il grana, che è uno dei formaggi di riferimento del settore perché assorbe circa 22 milioni di quintali di latte, ha migliorato di oltre l’11 per cento le sue quotazioni, il parmigiano è salito di quasi il 22 per cento, il burro e la panna hanno il vento in poppa e quindi ci sono tutte le condizioni oggettive per migliorare, senza ripercussioni sulle tasche delle famiglie, le condizioni sin qui accordate agli allevatori che da oltre un anno stanno lottando con le unghie e con i denti per sopravvivere”.
La situazione non è semplice: oltre 1.200 imprese agricole hanno chiusi i cancelli nei primi tre mesi del 2010, mentre nel corso del 2009 sono stati 180 gli allevamenti da latte che hanno lasciato il settore.
Gli ultimi dati Unioncamere dicono che a Bergamo nei primi tre mesi di quest’anno hanno cessato 103 aziende agricole contro le 278 del 2009, a Brescia siamo a 265 su 565, a Como 42 su 93 , a Cremona 114 su 268 del 2009, a Lodi con 36 cessazioni si è già superato il 50 per cento del totale di 55 registrato l’anno scorso, a Lecco siamo a 15 sulle 54 del 2009, a Monza e Brianza 17 nei primi mesi del 2010 e 44 nel 2009, a Milano erano 172 l’anno scorso e 91 adesso, a Mantova 209 cessazioni nel 2010 e 459 nel 2009, a Pavia 225 oggi e 482 l’anno scorso, a Sondrio 124 nel trimestre 2010 e 220 nel 2009 e infine a Varese hanno cessato 31 aziende agricole contro le 115 dell’anno scorso.
Ma qualcosa sembra si stia muovendo, anche grazie alle nuove tendenze dei consumi e alle proposte che le aziende agricole stanno mettendo in campo per rilanciare il comparto: gli acquisti in cascina, le vendite dirette e i farmers’ market arrivati ormai a quota 80 in Lombardia. Mentre se si guarda il latte fresco appena munto (per il quale si può fare il pieno anche dai distributori in cascina o nei mercati degli agricoltori) fra il 1995 e il 2008 si è registrato un aumento di oltre il 72 per cento delle quantità richieste dai consumatori lombardi, raggiungendo le 83 mila tonnellate (fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Sintesi Sistema Latte in Lombardia).
“Siamo convinti che la gente, se ben informata, sappia scegliere e abbia il grande potere di influenzare anche i “signori dello scaffale” dei grandi supermercati – dice Andena –. Nonostante ci sia una lobby in Europa che non vuole l’indicazione di origine sul latte a lunga conservazione e che ha spinto per il via libera all’uso della caseina per fare i formaggi, noi continuiamo a batterci per garantire ai consumatori un prodotto sano, di alta qualità e dall’origine trasparente, con una filiera italiana in grado di avvantaggiare sia le aziende agricole che le famiglie”.

La fotografia è stata scattata in occasione della recente edizione della ‘Tre giorni in piazza di Pizzighettone’, nella quale la partecipazione di Coldiretti Cremona è stata tutta rivolta alla promozione e valorizzazione del latte made in Italy. Con il Segretario di Zona Marco Benedini e alcuni allevatori, ci sono il Presidente della Provincia Salini, l’Assessore provinciale all’agricoltura Pinotti, l’Assessore regionale Rossoni e il Sindaco di Pizzighettone Bernocchi, uniti in un brindisi rigorosamente a base di latte del territorio.

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