Centrale la collaborazione tra i protagonisti della filiera agroalimentare
per sostenere le eccellenze italiane e difendere il Made in Italy
Troppo spesso gli allevamenti vengono indicati come causa di problemi ambientali e sociali, mentre si parla ancora troppo poco del fatto che in Italia garantiamo i più alti standard al mondo di benessere animale, sostenibilità e sicurezza alimentare. Senza i nostri allevatori non solo verrebbero meno prodotti tipici e qualità, ma rischieremmo anche di perdere pascoli, biodiversità ed economie locali che presidiano il territorio." Con queste parole Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia, ha aperto il convegno che si è svolto giovedì 28 agosto a Orzinuovi, in occasione della 77° Fiera, sottolineando un tema fondamentale per l’agricoltura italiana: la necessità di difendere un settore che, nonostante le sfide politiche e ambientali, rappresenta una parte imprescindibile della nostra cultura, identità e sostenibilità.
In un contesto europeo che sembra minacciare la competitività del comparto, con scelte politiche come il taglio del 20% alla Politica Agricola Comune (PAC), le parole della presidente Facchetti hanno avuto il pregio di riportare l'attenzione su ciò che spesso si dimentica: l’agricoltura non è solo economia, ma è anche tutela del paesaggio, della biodiversità e delle tradizioni che ci contraddistinguono.
“in questo scenario – precisa la presidente Facchetti - l’importanza della collaborazione tra tutti i protagonisti della filiera agroalimentare emerge con chiarezza. Per affrontare le sfide globali, sostenere le eccellenze italiane e difendere il nostro Made in Italy, è fondamentale che tutti — dagli allevatori agli agricoltori, dai trasformatori ai distributori — operino in perfetta sinergia. Soltanto così, infatti, sarà possibile non solo difendere il settore, ma anche portare l’agricoltura italiana verso un futuro di crescita, innovazione e competitività internazionale”.
Dopo i saluti del sindaco di Orzinuovi Laura Magli, sono intervenuti nella prima parte: Francesco Maraschi, Dirigente Unità Organizzativa Veterinaria di Regione Lombardia, Mario Chiari, Direzione generale welfare di Regione Lombardia, Giorgio Varisco, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna, Giovanbattista Guadagnini, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Brescia e Giovanni Martinelli, Vice Presidente ARAL.
Gli interventi hanno evidenziato come il ruolo dell’allevatore in zootecnia è sempre più centrale, con responsabilità precise nella gestione della salute e del benessere animale. Il Regolamento UE 2016/429 (“Animal Health Law”) affida infatti agli allevatori compiti fondamentali di prevenzione e controllo delle malattie, con benefici concreti per la sicurezza alimentare e la competitività delle imprese. In questo contesto, l’esperienza maturata da IZSLER negli ultimi cinque anni ha portato risultati significativi: miglioramento del benessere animale, riduzione dell’uso di farmaci e rafforzamento della biosicurezza. Accanto al sistema pubblico, un ruolo strategico è svolto anche dai veterinari privati, presenza quotidiana nelle aziende agricole e zootecniche, a tutela della salute degli animali, degli allevatori e dei consumatori. Importante anche il contributo di ARAL, che affianca gli allevatori nel monitoraggio, nella formazione e nell’applicazione delle buone pratiche di gestione aziendale.
Il comparto zootecnico, purtroppo spesso stigmatizzato, è invece un pilastro fondamentale per la sicurezza alimentare e per il presidio del territorio. Il benessere animale, la sostenibilità e l’innovazione nelle pratiche agricole non sono solo obiettivi da raggiungere, ma sono già realtà in Italia, come dimostrato dall’esperienza di Coldiretti Brescia e dai risultati ottenuti negli ultimi anni, in cui sono aumentati gli standard di qualità, la riduzione dell'uso di farmaci e un significativo miglioramento nella biosicurezza.
E di questo hanno dibattuto i relatori della tavola rotonda composta dal presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, dal Direttore di ASSICA Davide Calderone, da Luigi Scordamaglia, AD Filiera Italia e Stefano Berni Direttore Generale Consorzio di Tutela del Grana Padano che in breve hanno sottolineato come il settore agroalimentare italiano continua a crescere, con il comparto dei salumi e del Grana Padano che ha visto un forte aumento delle esportazioni nel 2024.
Nonostante una lieve contrazione dei consumi interni – precisa Coldiretti Brescia - le vendite all’estero hanno toccato numeri record, con una crescita del +9% per il Grana Padano e un incremento del +13% per i salumi, con Francia, Germania e Stati Uniti come principali mercati di destinazione. Nel contesto globale, le sfide restano legate a fattori come l’incertezza geopolitica, i dazi e la crescente sensibilità verso la sostenibilità e la sicurezza alimentare. L’industria sta investendo in tracciabilità e sostenibilità per rispondere alle nuove richieste dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e all’origine dei prodotti. Anche il mercato delle carni bovine è in evoluzione, con una crescente domanda di alternative alimentari e nuove opportunità legate agli accordi internazionali. Il settore agroalimentare italiano, pur affrontando diverse difficoltà, si conferma solido, con un forte impegno verso l’innovazione, la qualità e la promozione del Made in Italy sui mercati globali.
“Non basta garantire qualità e sicurezza – precisa il presidente nazionale Ettore Prandini a conclusione dell’incontro – ma è indispensabile dare una continua redditività al lavoro dei nostri agricoltori per restare protagonisti nel panorama globale, servono infrastrutture moderne, dalle reti logistiche a quelle digitali. Senza collegamenti efficienti rischiamo di disperdere il valore generato dal nostro modello agricolo, che è già una delle punte di diamante della nostra economia. Oggi più che mai dobbiamo presentarci come una filiera unita, capace di difendere le nostre eccellenze e di usare le nuove tecnologie per costruire il futuro. Oltre al valore economico è importante investire ed innovare per mantenere l’Italia al vertice del settore agroalimentare globale”.