14 Giugno 2013
Giovani lombardi, confermato Ravizza

Giovani imprenditori agricoli lombardi, alla guida confermato Stefano Ravizza
“Le banche non diano i soldi solo a chi li ha già”

“Le banche aprano i cordoni del credito e non diano i soldi solo a chi li ha già, altrimenti le aziende non potranno mai ripartire veramente e la crisi del lavoro non troverà molti sbocchi” dice Stefano Ravizza, 29 anni, di Stradella, nell’Oltrepo Pavese, che è stato rieletto venerd’ 14 giugno a Milano alla guida dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti Lombardia. I titolari di impresa che hanno fra i 20 e i 40 anni in regione sono circa 8mila, presenti in tutti i settori: dall’allevamento alla coltivazione di alberi da frutta e ortaggi.

Titolare di un’azienda vitivinicola da 13 ettari dove produce croatina, barbera, uva rara, riesling e pinot per una resa di oltre mille quintali all’anno, Ravizza vende il suo vino nel punto Campagna Amica che ha aperto in azienda e per il 2014 conta di avviare con tutta la famiglia anche un agriturismo. “L’agricoltura – spiega – è un settore che interessa e può dare opportunità ai giovani e lo dimostra, ad esempio, anche il boom di matricole che dal 2009 a oggi è stato registrato alla facoltà di agraria dell’Università di Milano con un più 134%. Le energie ci sono, ma non possiamo pensare di poter andare avanti se il sistema frena. Il Paese riparte anche con noi”.

Secondo un sondaggio Coldiretti/SWG il 38% dei giovani sogna di gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%). Ma il 61% pensa anche che in futuro la propria situazione economica sarà peggiore di quella dei genitori, il 17% uguale e solo il 14% migliore, mentre il 9% non risponde. Il 59% degli studenti è pronto ad espatriare perché non vede nel futuro prospettive occupazionali in Italia. Però se inseriti in un contesto che offre spazio alla realizzazione personale, i giovani dimostrano di credere di più all’Italia come dimostra il fatto che i risultati si invertono tra i coetanei agricoltori che, per la maggioranza relativa (45%), pensano che l’Italia possa offrire un futuro. “Un segnale di cambiamento – spiega Ettore Prandini, 41 anni, Presidente della Coldiretti Lombardia – è arrivato anche dalle ultime elezioni in Lombardia dalle quali è uscito un consiglio regionale in cui, rispetto alla passata legislatura, l’età media si è abbassata da 50 a circa 46 anni. Dall’imprenditoria alla politica dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi e di crescere”.

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