19 Maggio 2021
Giornata delle api, il clima pazzo affama gli alveari cremonesi

Il clima pazzo ha sconvolto le fioriture e affamato le api, che in Lombardia si stima siano circa 5 miliardi, con gli apicoltori costretti a intervenire con razioni d’emergenza attraverso sciroppi a base di zucchero o lasciando alle api stesse parte del poco miele prodotto fin qui. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, che si festeggia il 20 maggio a livello planetario. Quest’anno però l’inverno bollente e la primavera segnata da ripetute gelate – sottolinea la Coldiretti - hanno creato in diverse zone gravi problemi agli alveari. Le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori.

Le anomalie del meteo che si sono registrate a macchia di leopardo hanno colpito le piante in piena fioritura - precisa la Coldiretti regionale - con pesanti conseguenze sul raccolto di miele. Mentre la pioggia ed il forte vento hanno ulteriormente ostacolato l’attività di bottinatura delle api. “Quest’anno è veramente difficile – conferma Massimo Palla, apicoltore di Bornasco (Pavia) –. Più volte sono stato costretto a intervenire con razioni alimentari extra a base di acqua e zucchero per salvare gli sciami”.

"Apicoltori in prima linea per il benessere delle api"

“L’aspetto incoraggiante è il fatto che le nostre api sono sane, le famiglie si sono rinnovate e sono numerose e in salute. Gli apicoltori si sono fortemente impegnati per garantire il benessere delle api. Abbiamo rinunciato a circa il 70 per cento della produzione di miele di tarassaco, scegliendo di lasciare il miele come nutrimento alle api, dal momento che le gelate e il clima avverso lo rendevano necessario". E' quanto spiega Esterina Mariotti, apicoltrice di Pescarolo ed Uniti e presidente dell’Associazione Produttori Apistici Cremonesi. "Anche la produzione di miele di acacia risentirà degli sbalzi del clima. Stimiamo infatti una riduzione di circa il 40-50 per cento della produzione. Tra una quindicina di giorni sarà il turno del tiglio: puntiamo molto su questo appuntamento e ci auguriamo possa darci una buona raccolta”.

“L’invito che rivolgo ai cittadini – prosegue Esterina Mariotti – è quello di scegliere miele del territorio. Vale la pena di acquistare il miele direttamente dagli apicoltori, che lavorano con passione e competenza, con amore per le proprie api. E con la massima attenzione alla qualità del prodotto”.

Difficoltà delle api, biodiversità in pericolo

Le difficoltà delle api - rimarca la Coldiretti - sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione. In media un'ape visita circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un ruolo fondamentale considerato che dall’impollinazione dalle api dipendono, in una certa misura, ben 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni secondo la Fao. Ma l'impollinazione operata dalle api è fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo.

La crisi delle api rappresenta un danno ambientale ed economico in una situazione in cui – sottolinea Coldiretti - la svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha spinto all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020. Ma sugli scaffali dei supermercati italiani più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero. Questo a fronte di una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020. Proprio per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – consiglia la Coldiretti – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.

 

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