18 Gennaio 2011
etichettatura, grande vittoria di Coldiretti

Con l’approvazione della legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera si conclude un iter che ha visto oltre dieci anni di impegno della Coldiretti assieme alle associazioni dei consumatori per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione della seduta della Commissione agricoltura della Camera, che nel pomeriggio di oggi ha sancito l’approvazione definitiva della legge salva Made in Italy sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta. La maggiore organizzazione agricola italiana ed europea ha festeggiato l’atteso traguardo chiamando migliaia di agricoltori in Piazza Montecitorio, ove è stata cucinata una salsiccia di 100 metri, da offrire a rappresentanti istituzionali e parlamentari di maggioranza ed opposizione.
L’articolo centrale della legge è il numero 4 sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Vi si prevede che - sottolinea la Coldiretti - al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio, nei limiti e secondo le procedure stabilite, riportare nell’etichettatura di tali prodotti, oltre alle indicazioni di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modificazioni, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa dell’Unione Europea, dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. Per i prodotti non trasformati - continua la Coldiretti - il luogo d’origine riguarda il paese di produzione. Per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata.
Entro sessanta giorni dall’approvazione della legge dovranno essere emanati decreti interministeriali da parte del Ministero dello Sviluppo economico e di quello delle Politiche Agricole, sentite le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale nei settori della produzione e della trasformazione agroalimentare e acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari, con cui verranno definite le modalità per l’indicazione obbligatoria, nonché le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Con gli stessi decreti - evidenzia la Coldiretti - saranno definiti, relativamente a ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all’obbligo dell’indicazione nonché il requisito della prevalenza della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti. Chi immette in commercio prodotti privi dell’indicazione d’origine rischia una sanzione fino a 9.500 euro.
La legge sottolinea anche all’articolo 5 che le informazioni relative al luogo di origine o di provenienza delle stesse materie prime sono necessarie al fine di non indurre in errore il consumatore medio e l’omissione delle stesse costituisce pratica commerciale ingannevole. In questo modo si assicura lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati.  Il testo prevede che - ha sottolineato la Coldiretti - l’origine degli alimenti dovrà essere indicata obbligatoriamente in etichetta e non potrà essere omessa anche nella comunicazione commerciale, per non indurre in errore il consumatore.
All’articolo 2 della stessa legge si introduce anche il divieto di inserire il nome di formaggi Dop nell’etichetta delle miscele di formaggi. Il nome potrà comparire solo tra gli ingredienti e a patto che la presenza di formaggio Dop non sia inferiore al 20 per cento della miscela. La legge contiene anche altri provvedimenti che - conclude la Coldiretti - vanno dalla promozione di contratti di filiera e di distretto a livello nazionale all’istituzione di un Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, fino all’introduzione dell’obbligo per gli allevatori di bufala di rilevare il latte prodotto giornalmente per assicurare la piena trasparenza ai consumatori.

L’allarme diossina dalla Germania, con il conseguente crollo nei consumi di prodotti della suinicoltura, ha dimostrato l’urgenza della legge approvata oggi

Coldiretti Cremona: “Importante provvedimento a tutela del made in Italy”

“Consideriamo l’approvazione della legge sull’origine in etichetta un importante obiettivo raggiunto, a tutela delle produzioni made in Italy. L’urgenza e il valore di questo provvedimento sono risultati ancor più evidenti in queste settimane, di fronte all’allarme diossina dalla Germania. Per effetto di questo allarme, abbiamo visto crollare i consumi di prosciutti, a causa del fatto che, purtroppo, prodotti ottenuti da maiali stranieri  vengono continuamente “spacciati” come nazionali. In assenza di garanzie in merito all’origine, le famiglie italiane hanno preferito rinunciare a portare in tavola i prodotti della suinicoltura, con grave danno per gli  allevatori italiani, che da sempre producono nel segno della qualità e della sicurezza”. A parlare è Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti Cremona, sulla base del monitoraggio effettuato in tutta Italia dalla Coldiretti, attraverso le proprie strutture territoriali, dopo che l’emergenza diossina scoppiata in Germania si è diffusa in tutta Europa, estendendosi dalle uova alla carne di maiale.
“Hanno tenuto i consumi di uova, non a caso grazie al fatto che per le uova è prevista da tempo l’indicazione d’origine, mentre abbiamo assistito ad un autentico crollo nella richiesta dei prodotti della suinicoltura – prosegue il Direttore di Coldiretti Cremona –. Un grave danno, come immediatamente denunciato dalla nostra Organizzazione, per gli allevatori di suini italiani che, già alle prese con la perdurante crisi del comparto, sono stati colpiti incolpevolmente dalla mancanza di regole per la trasparenza dell’informazione, che fino ad ora non consentiva di distinguere il prodotto nazionale da quello importato.”
“Anche per questo è grande e motivata – conclude Solfanelli – la nostra soddisfazione per l’approvazione di una legge fortemente voluta dalla Coldiretti, che impone l’origine in etichetta, a tutela dei diritti dei consumatori e del reddito degli imprenditori agricoli.”

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