23 Dicembre 2020
Cremona, infermiera nuovo personaggio del presepe

Il nuovo personaggio del Presepe 2020 è l’infermiera anti Covid per simboleggiare l’impegno di tutto il mondo della sanità e della cura, in particolare dei più deboli. E’ stato presentato per iniziativa di Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola, sotto l’egida del Manifesto di Assisi.

Consegna al Vescovo

Oggi, nel pomeriggio, il Vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni ha ricevuto il nuovo personaggio del presepe. A consegnarlo, c'erano il presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, il direttore Paola Bono, il presidente di Confartigianato Massimo Rivoltini e il segretario Roberto Maffezzoni.

“Tra le tradizioni che possono aiutarci nei momenti difficili che stiamo attraversando, un ruolo importante può svolgerlo più che mai il presepe – sottolinea Paolo Voltini –. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni. Accanto alla sacra famiglia, troviamo allora anche pastori, artigiani, agricoltori e naturalmente gli animali delle nostre campagne. L’esperienza della pandemia, la sofferenza di molti, il distanziamento a cui costringono le regole emanate nel rispetto degli altri, ci impegnano a rivisitare il modello già sperimentato e ammirato per introdurre un nuovo personaggio, quella dell’infermiera in rappresentanza dell’intero mondo della sanità, che si batte per assicurare la salute di tutti”.

L’iniziativa è stata quella di affidare all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale la raffigurazione in statuina dell’immagine di chi oggi interpreta la possibilità di riscatto della vita della comunità e costituisce un perno e un punto di appoggio per le nostre speranze. Le statuine vengono in questi giorni distribuite da Coldiretti e Confartigianato su tutto il territorio nazionale, consegnate ai Vescovi di tutte le Diocesi italiane.

Modernità del Presepe

“La modernità del Presepe viene proprio dal suo legame con la vita di tutti i giorni. Per gli agricoltori e gli allevatori vuole dire conservazione dei territori, della biodiversità. Vuol dire tutela della fattoria Italia, che purtroppo negli ultimi dieci anni a causa della crisi ha perso due milioni di animali. Con un addio che ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili”. E' quanto rimarca Paola Bono, direttore di Coldiretti Cremona. Aggiungendo che “agricoltori, medici ed infermieri non hanno mai smesso di lavorare in questa difficile pandemia. Hanno garantito la salute dei cittadini e l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà”.

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