26 Luglio 2011
convocazione del tavolo suinicolo

“È importante la convocazione per il giorno 29 luglio 2011 del tavolo suinicolo da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, per la definizione delle linee attuative del piano di settore della filiera”. Lo ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per la sollecita risposta del Ministero alle difficoltà evidenziate dagli allevatori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni con la manifestazione davanti a Piazza Affari a Milano dove sono stati portati i maiali. Occorre affrontare con decisione le distorsioni  della filiera che - sottolinea Marini - sono favorite nella mancanza di trasparenza sull’origine della carne di maiale e dei salumi, che danneggia allevatori e consumatori.

MADE IN ITALY: COLDIRETTI, 3 PROSCIUTTI SU 4 DA MAIALI STRANIERI

Tre prosciutti su quattro venduti in Italia sono in realtà ottenuti da maiali allevati all’estero, ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza. E’ quanto afferma la Coldiretti che ha portato i maiali davanti a Pazza Affari a Milano per denunciare le speculazioni sul cibo.
 
L’Italia - sottolinea la Coldiretti - ha importato 62 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” con un inganno nei confronti dei consumatori e danni per i produttori che subiscono una concorrenza sleale. Anche perché - spiega la Coldiretti - mentre negli allevamenti italiani i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodotti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti in Germania e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali.
 
Sul mercato - sostiene la Coldiretti - è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, con nomi accattivanti come prosciutto nostrano o di montagna che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Una situazione favorita dall’inerzia dell’Unione Europea che dopo i recenti allarmi sanitari ha deciso di estendere con un regolamento l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne di maiale, al pari di quanto è stato fatto con quella bovina dopo l’emergenza mucca pazza, ad esclusione però degli alimenti trasformati come salami e prosciutti dove piu’ spesso - sostiene la Coldiretti - si nasconde l’inganno. Gli allevatori della Coldiretti chiedono che vengano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichettatura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti.

COLDIRETTI LOMBARDIA: Suinicoltura, patrimonio da tutelare

In Italia si allevano quasi 9 milioni di suini, la Lombardia ne custodisce oltre il 50%


I numeri della crisi: 

- Allevamenti italiani in rosso per 300 milioni di euro: costi di produzione troppo alti e ricavi troppo bassi

- In dieci anni si è perso l’85% degli allevamenti italiani: dai 193 mila allevamenti del 2000 si è scesi  ai 26 mila del 2010

- Fra il 2000 e il 2010 le aziende suinicole lombarde sono scese da 7.487 a 2.639 con un calo del 65%

- Nel 2010 l’ Italia ha importato un milione di capi. L’export dei suini è crollato del 70% rispetto al 2009

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