25 Ottobre 2019
Convegno, filiere sostenibili per la zootecnia italiana

Grandissima partecipazione per il convegno “Sviluppare filiere sostenibili per l’agricoltura e la zootecnia italiana”, proposto da Coldiretti Cremona e da Anafij nell’ambito della Fiera del Bovino di Cremona. L’appuntamento in sala Stradivari, aperto dal saluto di Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Coldiretti Cremona, e di Fortunato Trezzi, Presidente Anafij, ha raccolto le relazioni di Gabriele Chiodini, Dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Perugia, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inalca-Cremonini e consigliere delegato di Filiera Italia, Plinio Vanini, Presidente Aral, Claudio Destro, Vicepresidente Aia. Il Direttore di Coldiretti Cremona Mauro Donda ha introdotto i lavori, che hanno visto la partecipazione di Fabio Rolfi, Assessore all’agricoltura di Regione Lombardia. Dopo il saluto ricevuto dal Presidente di CremonaFiere Roberto Zanchi, si è entrati subito nel vivo dei temi da trattare.

“Tecnologia, Pac, Consumi e Mercato. Come cambia l’agricoltura” è stato il tema affrontato dal primo relatore, Gabriele Chiodini, che ha analizzato il forte cambiamento in atto per l’agricoltura, soffermandosi sulla volatilità dei prezzi e sulle conseguenze per i produttori e per gli acquirenti, sulla politica comunitaria e sul concetto di “agricoltura smart”, le cui radici si poggiano su innovazione, sostenibilità, nuovi fabbisogni.
“La genetica e il supporto di una zootecnia sostenibile” è stato l’argomento trattato da Fortunato Trezzi, Presidente di Anafij, l’Associazione Nazionale Allevatori della razza Frisona e Jersey Italiana. Trezzi ha approfondito i temi del benessere animale e della sostenibilità dell’allevamento. Affrontando il tema della selezione genetica, è stato illustrato il “progetto Latteco”, nato nell’ambito del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020 a salvaguardia di biodiversità, salute e benessere animale, efficienza alimentare e impatto ambientale. “La genetica ci può sicuramente aiutare a selezionare animali con migliorate caratteristiche per longevità, fertilità, resistenza alle malattie, efficienza alimentare” ha detto Trezzi.

Su input del Presidente Voltini, l’intervento di Luigi Scordamaglia si è aperto con una riflessione legata alla grande sfida di Filiera Italia (“Una scommessa vinta. La dimostrazione che le sfide si possono vincere guardando al futuro” ha chiosato), realtà associativa promossa da Coldiretti che per la prima volta ha visto insieme il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. Scordamaglia ha evidenziato come Filiera Italia abbia avuto la capacità di unire i campioni dell’agricoltura ai grandi brand dell’industria illuminata, ma anche parte della distribuzione, le organizzazioni, insieme per “discutere e condividere il proprio futuro e il futuro del Paese”, a partire dalla convinzione comune “che si deve puntare sulla distintività”. “Senza distintività non si vince. Per quanto possa essere grande una realtà produttiva, se dietro non ha un legame vero con il territorio, con gli agricoltori, non può vincere”. Scordamaglia ha ribadito alcuni valori irrinunciabili per chi sta in Filiera Italia: l’origine della materia prima (e dunque l’etichetta d’origine), il tema dell’equità, l’obiettivo della crescita.

Il convegno è proseguito con la relazione di Plinio Vanini, Presidente ARAL, che ha sottolineato come “Le filiere zootecniche devono generare fiducia nel consumatore e reddito per l’imprenditore. Questo è possibile solo garantendo la sostenibilità nelle sue diverse forme” ha esordito, ricordando alcuni numeri della zootecnia lombarda che, con 3533 aziende lombarde di bovini e 603.275 vacche controllate, rappresenta il 44,6 per cento del patrimonio nazionale.
Nel suo intervento Vanini ha approfondito il tema dei controlli, del benessere animale, della sostenibilità ambientale che significa economia circolare. “ARAL supporta la valorizzazione dell’economia circolare tramite la partecipazione a progetti di ricerca che prevedono lo studio dei risultati anche economici di diversi approcci di bioeconomia, rappresentando il presupposto per la successiva attività di assistenza tecnica aziendale” ha spiegato, rimarcando la necessità di comunicare sempre meglio gli importanti passi compiuti e i risultati raggiunti, perché questi si possano tradurre in maggiore redditività per gli allevatori.

Anche Claudio Destro ha proseguito nella riflessione tesa a confermare la vocazione – tradotta in costante azione – della zootecnia lombarda e italiana alla sostenibiltà. Ha affrontato i temi dell’uso consapevole del farmaco, della riduzione dell’utilizzo dell’antibiotico in allevamento, del certificato per il benessere e della zootecnia di precisione. “La sostenibilità per noi è una cosa scontata” ha testimoniato, parlando di una “sostenibilità ambientale e anche etica”, di un “benessere per chi lavora dentro l’allevamento, oltreché per gli animali”. Ha parlato di economia circolare e dell’importanza di investire in formazione. “La formazione è la base di ogni attività aziendale, senza la formazione l’impresa è morta” ha aggiunto, ricordando la scuola di formazione nata all’azienda Maccarese.

L’Assessore regionale Rolfi ha esordito sottolineando il valore del comparto agricolo lombardo, “che ha già vinto la sfida della sostenibilità”. “L’agricoltura lombarda è la più green, ma forse non abbiamo ancora avuto sufficiente capacità di comunicarlo” ha aggiunto, soffermandosi sul tema dell’utilizzo green delle deiezioni zootecniche (“abbiamo iniziato trasformando un problema in opportunità”) e sulla necessità di porre mano alla direttiva nitrati. Rolfi ha ribadito che “oggi la sostenibilità non la si impone. La sostenibilità si realizza innovando. Si realizza coniugando sostenibilità e redditività”.

Particolarmente forte e applaudito è stato l’intervento conclusivo del Presidente Voltini. Ha ricordato il vitale rinnovamento messo in campo per salvare e rilanciare il Sistema Allevatori: da AIA, alle Associazioni regionali e fino alle sezioni di Razza come ANAFIJ. L’obiettivo è quello di dare un futuro alla zootecnia lombarda e italiana. Ha ribadito il coraggio messo in campo da Coldiretti, capace di traghettare la zootecnia lombarda in una fase delicata, assumendosi la responsabilità di guidare il cambiamento.
In tema di coraggio, il Presidente di Coldiretti Lombardia e Coldiretti Cremona non ha trascurato di evidenziare le difficoltà attuali legate al prezzo del latte alla stalla “E’ inconcepibile che oggi un gruppo multinazionale metta in discussione l’accordo 2019, firmato più di un anno fa” ha detto, confermando la determinazione di Coldiretti “che non accetterà supinamente comportamenti intimidatori”.
Ha quindi parlato della sfida che s’impone all’agricoltura “di essere veramente protagonista nella filiera”. “Oggi il nostro compito è prendere in mano la filiera, gestirla tutta – ha concluso Voltini –. Significa avere coraggio ed essere pronti al sacrificio, ma è questa l’unica vera strada per dare reddito e futuro alle aziende agricole.

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