11 Aprile 2016
Con le campionesse Pomì, il pomodoro casalasco sul tetto d’Europa

 Con le campionesse Pomì, il pomodoro italiano sul tetto d’Europa

Il pomodoro casalasco, con il marchio Pomì, sul tetto d’Europa. In un connubio “territorio, sport e buona tavola” che mette certamente d’accordo gli sportivi e i buongustai.
E’ grandissimo l’entusiasmo che si respira in terra cremonese, ed in primis nella zona casalasca, per la straordinaria impresa delle ragazze della Pomì, con una maglia rosa che rimanda all’eccellenza del prodotto firmato dal Consorzio Casalasco del Pomodoro, prima realtà italiana e terza a livello europeo nel settore del pomodoro da industria.
“Il 10 aprile 2016 è una data che riscrive la storia della pallavolo italiana” ha evidenziato la Gazzetta dello Sport, celebrando la Pomì Casalmaggiore, che ha steso il VakifBank Istanbul per 3-0 riportando in Italia dopo sei anni la Volleyball Champions League “con un trionfo netto, limpido”.
“E’ naturale la soddisfazione di tutto il nostro territorio, per l’eccellenza di queste atlete che bene esprime l’eccellenza dei prodotti della nostra terra – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, da cui nasce Pomì –. Un’eccellenza che va promossa e difesa. Non possiamo non sottolineare, anche in questo momento di soddisfazione sportiva, le grandi difficoltà di un comparto che è costretto a subire la concorrenza sleale di montagne di prodotto anonimo. Basti dire che sono aumentate del 680% le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina, che hanno raggiunto 70 milioni di chili nel 2015, pari a circa il 10 per cento della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente”. 
“Dalla Cina – prosegue  Voltini – si sta assistendo a un crescendo di navi che sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato di pomodoro da rilavorare e confezionare come italiano, poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro. Un commercio che va reso trasparente con l’obbligo d’indicare in etichetta l’origine degli alimenti che attualmente vale in Italia solo per la passata di pomodoro ma non per il concentrato o per i sughi pronti”.
Una battaglia, quella dichiarata per ottenere l’origine obbligatoria in etichetta per tutti i prodotti della nostra agricoltura, che Coldiretti intende proseguire e vincere, a difesa del vero Made in Italy, con la stessa determinazione e forza dimostrate dalle atlete della Pomì, campionesse europee.
Il marchio Pomì ‘volerà’ anche nelle Filippine: con la conquista della Campions League, la Pomì Casalmaggiore si è infatti qualificata al Mondiale per Club 2016 di volley femminile, che si terrà  a Pasay, dal 18 al 23 ottobre.

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