2 Maggio 2011
Coldiretti in fiera a Grumello

Vertenza zootecnia e progetto per il Paese al centro della partecipazione di Coldiretti Cremona alla Fiera di Grumello

E’ stato un fine settimana nel segno del progetto di Coldiretti per il Paese, quello proposto a Grumello dalla prima Organizzazione degli agricoltori, presente con il proprio stand alla 36esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera.  
Numerosi sono stati gli imprenditori agricoli e i cittadini che, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, hanno fatto sosta allo stand di Coldiretti Cremona, proseguendo nel dialogo in merito all’azione messa in campo dall’Organizzazione, tesa a costruire una filiera tutta agricola e tutta italiana, un grande sistema agroalimentare, che garantisca reddito ai produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto. E’ stata questa l’occasione per illustrare quello che rappresenta un altro significativo passo avanti, a tutela del vero made in Italy: il recente intervento della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che  ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame e il pesce. “Si tratta di un pronunciamento che riconosce l’importanza della legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano, che di fatto ha anticipato e sollecitato la norma comunitaria – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. E’ necessario ora che quanto deciso sia confermato dal Parlamento Europeo nella seduta plenaria fissata per giugno e fatto proprio dallo stesso Consiglio Europeo, che sarà chiamato ad esprimersi successivamente”.
In primo piano anche in occasione della Fiera sono state naturalmente le problematiche e le prospettive della nostra zootecnia. “Coldiretti ha aperto una vera e propria ‘vertenza zootecnia’: una forte azione tesa a denunciare la pesante crisi che oggi gli allevamenti stanno vivendo, con l’intento di promuovere una netta inversione di rotta, per dare risposte efficaci alle esigenze delle imprese – prosegue Solfanelli –. E’ lungo l’elenco dei problemi che pesano oggi sulla zootecnia: la crescita esponenziale dei costi dei mangimi, la riduzione dell’assistenza tecnica agli allevamenti, gli insostenibili obblighi previsti dalla direttiva nitrati, la scarsa valorizzazione delle produzioni, il continuo furto di valore e di immagine. Difficoltà che non stanno risparmiando alcun comparto, e che nella nostra terra si vivono in modo particolarmente drammatico sul fronte della suinicoltura”.
A fare da detonatore – spiega Coldiretti Cremona – è stato senza dubbio l’incremento dei costi di produzione degli allevamenti dove, per effetto del rincaro delle materie prime, si spende il 19% in più per riempire le mangiatoie. Un onere che si è aggiunto alle difficoltà determinate dagli effetti insostenibili della direttiva nitrati, la quale rischia di dimezzare il settore nella nostra regione, e che segue i tagli all’assistenza tecnica degli allevamenti per la riduzione dei trasferimenti pubblici alle associazioni allevatori e il perdurare del furto di valore e immagine che subisce la produzione Made in Italy a causa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni di prodotti dall’estero spacciati come nazionali. Basti dire che su ogni euro speso dal consumatore per acquistare carne, latte o uova della zootecnia nazionale, solo una percentuale tra il 13 e il 17% finisce nelle tasche degli allevatori, mentre per ogni prodotto italiano si sviluppa un finto Made in Italy cinque volte più grande.
Partendo da questa analisi, Coldiretti ha dato il via ad un’azione che intende dare risposte concrete ed efficaci:
1) la riscrittura totale della direttiva nitrati da parte di Bruxelles;
2) la revisione delle zone vulnerabili per la direttiva nitrati;
3) la rapida applicazione della legge sull’origine in etichetta, attraverso i decreti attuativi, a partire dal latte e dai formaggi fino a carne e salumi derivati dai suini.
Risposte vitali per l’agricoltura italiana, e naturalmente per l’agricoltura cremonese, che ha nella zootecnia una delle sue eccellenze, con oltre mille allevamenti con bovini, di cui circa l’ottanta per cento con vacche da latte che producono il dieci per cento del totale del latte nazionale (qualche dato: nel 2010 in provincia il patrimonio di vacche da latte era di 151.256 capi, rispetto ad un totale di 293.885 bovini; nel medesimo anno, le stalle cremonesi hanno prodotto 10.900.890 quintali di latte), e con un comparto suinicolo di assoluto rilievo, con oltre un milione di capi, distribuiti in 388 allevamenti (la provincia di Cremona, insieme a Mantova e Brescia, rappresenta il 73% del patrimonio regionale).

 http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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