18 Maggio 2011
Coldiretti alla ‘Tre giorni in piazza’

Appuntamento a Pizzighettone
la suinicoltura in primo piano

La denuncia della difficile situazione che il comparto suinicolo sta attraversando e l’azione a tutela degli allevamenti saranno al centro della partecipazione di Coldiretti Cremona alla “Tre Giorni in Piazza”, attesa rassegna che si terrà nei giorni 20, 21 e 22 maggio a Pizzighettone, all’interno delle antiche mura. Nel cuore di un territorio che ha nella zootecnia (dalle vacche ai suini) la sua prima vocazione, la Coldiretti, presso il suo stand, richiamerà l’attenzione dei cittadini-consumatori sulla nostra suinicoltura, dalla quale dipendono produzioni made in Italy d’eccellenza, un comparto duramente provato da anni di prezzi bassi delle carni, da una concorrenza estera agguerrita e finora certamente sleale, da un esponenziale aumento dei costi di produzione cui non ha purtroppo fatto da contraltare un incremento delle quotazioni dei suini. Si parlerà dell’azione messa in campo da Coldiretti a tutela degli allevamenti, dal pressing per giungere alla riscrittura della direttiva nitrati alla battaglia per l’origine obbligatoria in etichetta. 
“Acquistare un chilo di carne di suino oggi costa poco più che bere un caffè. Gli allevatori sostengono costi crescenti, dai prezzi dell’alimentazione agli oneri burocratici, per garantire la qualità, la sicurezza, la bontà, in una parola l’eccellenza, dei prodotti, ma non trovano dall’altra parte un’equa remunerazione. La nostra presenza alla ‘Tre giorni’ di Pizzighettone, tutta incentrata su questa tematica, vuole essere un’altra occasione per richiamare l’attenzione dei cittadini e chiedere una loro precisa scelta di campo: sta alle famiglie italiane esigere, all’atto dell’acquisto, l’autentico made in Italy, sostenendo così il lavoro di tante imprese agricole – evidenzia Claudio Magni, Segretario di Zona di Soresina –. Ancora oggi due prosciutti su tre venduti in Italia vengono da maiali allevati all’estero. E questo senza che il cittadino che li acquista se ne accorga. Tutto ciò pesa come un macigno sulla suinicoltura italiana. Per questo Coldiretti per anni ha sostenuto una battaglia finalmente approdata, il 18 gennaio scorso, alla legge che impone l’obbligo di indicare l’origine in etichetta. Quello che ora chiediamo alle Istituzioni è che questa norma diventi prima possibile realtà, attraverso i decreti attuativi”. Anche su un altro terreno si gioca la sopravvivenza degli allevamenti italiani: “Coldiretti sta lavorando per ottenere una vera e propria riscrittura della direttiva nitrati – prosegue Magni –. L’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni dell’accordo per l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi d’azione previsti dalla direttiva è un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione dei salumi, così come dei formaggi, Made in Italy. E’ essenziale che si proceda su questa strada”.
La presenza allo stand degli imprenditori agricoli permetterà ai cittadini-consumatori di dialogare direttamente con i protagonisti della nostra agricoltura, scoprendo quanto lavoro e quanta professionalità vi siano dietro la qualità dei prodotti made in Italy. Sarà una ulteriore opportunità per condividere il progetto per una filiera tutta italiana, la grande sfida lanciata da Coldiretti che sta costruendo un sistema agro-alimentare in  cui i processi avvengano tutti in Italia, dalla produzione agricola rigorosamente made in Italy alla trasformazione. Una filiera gestita per una parte sempre più importante, ove possibile in ogni sua fase, direttamente dagli agricoltori.

Foto: Allo stand, nel pomeriggio di venerdì, durante l'allestimento

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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