1 Febbraio 2020
Clima, grande partecipazione al convegno a Rivolta d’Adda

Il clima cambia, l'agricoltura si difende

“Il clima cambia, l’agricoltura si difende. Strategie e strumenti per proteggere le imprese dalle follie del meteo”. Questo il tema proposto da Coldiretti Cremona per il convegno organizzato a Rivolta d’Adda, nell’ambito della Fiera Regionale di Santa Apollonia. La grande partecipazione e l’attenzione con cui la serata è stata seguita hanno sottolineato il valore della scelta fatta da Coldiretti, che ha puntato su un argomento di grandissima attualità e su relatori di prim’ordine.

Un tema vitale per l’agricoltura

“Nell’occasione della Fiera di Sant’Apollonia abbiamo sempre parlato di zootecnia, in particolare di latte. Quest’anno abbiamo puntato su un argomento che non è meno vitale per le nostre aziende, tutt’altro" ha evidenziato il direttore di Coldiretti Cremona Mauro Donda, che ha aperto e moderato l’incontro. "Non possiamo considerare il cambiamento climatico come una questione riservata esclusivamente agli ecologisti. Al contrario, questa riflessione deve essere oggetto della massima attenzione da parte del mondo agricolo, visto che il nostro è proprio il primo settore a pagare le conseguenze delle follie del meteo”.

Importanti e qualificati relatori

La scelta dei relatori ha da subito sottolineato il valore dato da Coldiretti a questo appuntamento. Accanto a Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona e Lombardia, c’erano Andrea Giuliacci, noto meteorologo e docente dell’Università Milano Bicocca, Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura e Sistemi Verdi, Sandro Berti, vicedirettore del Consorzio Agrario di Cremona, Marco Carrara, direttore del CO.DI.MA, Condifesa Mantova-Cremona. La serata ha preso a avvio con i saluti del sindaco di Rivolta d’Adda Fabio Calvi e di Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Lombardia.

La relazione del meteorologo Giuliacci

Si è entrati subito nel vivo dei lavori con la relazione “I cambiamenti climatici in Italia”, affidata ad Andrea Giuliacci. “A partire dal 1880 le temperature medie planetarie sono rapidamente salite: è il global warming. L’aumento delle temperature medie non è stato né costante né uniforme: al contrario, si è registrata una brusca accelerazione dopo il 1980. Gli anni più caldi dell’era moderna, a livello planetario, sono stati il 2016, il 2019, il 2015, il 2017, il 2018. Stiamo parlando degli ultimi cinque anni ” ha evidenziato il noto meteorologo, sottolineando le pesanti ripercussioni del riscaldamento globale.

In una relazione interessante ed approfondita, accompagnata da una serie di slide, Giuliacci ha parlato della “rapida ritirata dei ghiacciai alpini” (“In 50 anni la loro superficie è diminuita di circa il 30 per cento” ha detto) e delle piogge in Italia diventate più irregolari. “Si sono estremizzate: siccità più frequente, ma anche nubifragi più numerosi. Sempre più spesso la pioggia di intere stagioni si concentra in pochi eventi piovosi di grande violenza”.

Come sarà il clima futuro?

Rispondendo alla domanda in merito a come sarà il clima del futuro, Giuliacci ha espresso preoccupazione, evidenziando che “in futuro il pianeta sarà ancora più caldo”. “Entro il 2100 le temperature medie del pianeta potrebbero essere anche di oltre 4 gradi più alte rispetto a oggi – ha detto –. In Italia l’aumento delle temperature sarà superiore a quello medio planetario”. Una condizione accompagnata anche nel nostro Paese da perturbazioni più violente e da una drastica diminuzione dei giorni di neve. Giuliacci ha anche prospettato il rischio di desertificazione per ampie aree del pianeta (a rischio maggiore il sud Europa e l’Amazzonia), rimarcando il timore che “anche in Italia, in futuro, ci sarà meno acqua disponibile”. Una relazione ampia, articolata, che ha certamente fatto riflettere i presenti in sala.

Gli interventi tecnici

Al quadro proposto dal meteorologo sono seguite le relazioni dei tecnici, volte a verificare come l’impresa agricola possa difendersi dai cambiamenti climatici in atto. Sandro Berti, vicedirettore del Consorzio Agrario di Cremona, ha parlato delle “Scelte tecniche ed agronomiche delle imprese agricole”, mentre Marco Carrara, direttore del Condifesa Mantova-Cremona ha illustrato “Gli strumenti assicurativi a disposizione degli agricoltori”.

Le scelte tecniche a difesa delle produzioni

Primo ad intervenire, Berti ha proposto una disamina delle scelte tecniche (i metodi previsionali, i metodi diretti, i metodi diretti) volte a tutelare le produzioni. Ha citato il piano integrato di filiera del Consorzio Agrario di Cremona. Si è poi soffermato sul significato dell’agricoltura di precisione e sull’importanza della scelta varietale del mais. Ha parlato anche di fertilizzanti, di “fertirrigazione” (citando i vantaggi dell’irrigazione a goccia), dell’utilizzo delle sonde.

Assicurazione in agricoltura

Marco Carrara ha quindi sviscerato il tema dell’assicurazione in agricoltura, partendo dai dati relativi a valori, superfici e principali prodotti assicurati negli ultimi anni, con un particolare focus rivolto ai dati legati alle imprese agricole cremonesi. Ha evidenziato l’aggravamento del rischio legato alle follie del meteo (“Ciò che era raro e catastrofico comincia a divenire quasi normale” ha detto), per poi citare alcuni numeri rispetto a danni e risarcimenti nell’agricoltura cremonese. Il relatore ha infine affrontato il tema delle polizze, dalle tradizionali alle innovative.

Gli interventi politici

Gli interventi ‘politici’ hanno chiuso l’incontro. L’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi ha sottolineato la necessità di partire dall’assunto che “l’agricoltura non è la causa del cambiamento climatico, al contrario per prima lo subisce”. Ha citato la “battaglia campale condotta con Coldiretti” sul tema degli spandimenti. Rolfi ha quindi ribadito l’impegno “di portare a Bruxelles una proposta molto coraggiosa sul tema nitrati” (evidenziano in proposito la necessità di veder riconosciuta l’importanza della materia organica nella fertilizzazione dei suoni).

Rolfi: la sfida ambientale per l'agricoltura

L'assessore regionale Rolfi ha citato le sfide ambientali per l’agricoltura. “Sfide che devono essere affrontate dal mondo agricolo, ma devono essere affrontate avendo le necessarie le risorse" ha detto. "Ben vengano nuovi obiettivi ambientali, ma con maggiori e adeguate risorse” ha aggiunto, citando il tema della prossima Politica Agricola Comunitaria. “Se la prossima programmazione vuole aiutare le aziende nella sfida del cambiamento climatico, dovrà prevedere delle misure performanti in tal senso” ha chiosato.

Nel suo intervento Rolfi ha toccato anche il tema della gestione del rischio in agricoltura. Ha rimarcato il valore dei piani di settore, denunciando quella che ha definito “la tendenza europea a smontare alcune programmazioni di settore fatta dall’Italia ("la tendenza a contestare delle voci di spesa che sono invece caratteristiche dell’agricoltura italiana”). Nel suo intervento, l'assessore ha infine citato le emergenze fitosanitarie e la necessità di attrezzarsi per dare efficaci risposte.

Le conclusioni al presidente Voltini

Le conclusioni del convegno sono toccate al presidente di Coldiretti Cremona e Coldiretti Lombardia Paolo Voltini. Nel suo intervento Voltini ha citato l’impegno e il coraggio di Coldiretti nel sostenere la necessità di cambiare le zone vulnerabili. Ha evidenziato i risultati ottenuti sul tema del digestato. Ha sottolineato le tante difficoltà dell’agricoltura in relazione ai cambiamenti climatici.

In proposito, ha citato anche l’imponente manifestazione promossa da Coldiretti a Verona, in occasione dell’inaugurazione della Fieragricola, con diecimila agricoltori provenienti dalle diverse regioni scesi in piazza per denunciare la strage senza precedenti provocata nelle campagne dall’arrivo di specie aliene. In primis la cimice asiatica, il cui insediamento è stato favorito in Italia proprio dall’evoluzione climatica. Con Coldiretti a Verona c'erano i presidenti delle Regioni più colpite, come Luca Zaia del Veneto e Stefano Bonaccini dell’Emilia, nonché numerosi assessori regionali, fra cui Fabio Rolfi. Sul palco della manifestazione, insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, era presente anche il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova.

L'impegno di Coldiretti

Nelle conclusioni del convegno il presidente di Coldiretti Cremona ha ribadito la necessità di considerare il tema dei cambiamenti climatici come vitale per il settore primario, confermando il massimo impegno di Coldiretti, a fianco delle imprese agricole.

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