“La decisione non può passare sopra le teste dei cittadini e delle realtà economiche”
“Riteniamo giusto tornare a far sentire la nostra voce in merito all’eventuale trasferimento a Casalmorano della Simpo Spa, azienda che produce carbonato di calcio attualmente situata a Quinzano d’Oglio, ed a quanto pare intenzionata a condurre in toto la propria attività produttiva in un’area in località Cà Magra, una zona inserita nel PLIS, vale a dire nel Parco locale di interesse comunale, dunque un’area di pregio ambientale, che dovrebbe essere tutelata. In quest’area sorgono, da sempre, allevamenti di bovine che producono latte d’eccellenza. Animali campioni, riconosciuti a livello internazionale, nella genetica. E’ naturale, da parte nostra, ribadire la richiesta, già avanzata la scorsa primavera, rivolta in primis all’Amministrazione Comunale, di procedere con grandissima cautela prima di concedere qualsiasi autorizzazione e di coinvolgere tutti i soggetti interessati nella decisione, a partire da quanti vivono e operano su questo territorio”. Con questa riflessione Coldiretti Cremona torna ad esprimersi in quella che ormai è nota come la “questione Simpo”.
Primo motivo delle riserve espresse da Coldiretti, che si fa portavoce della preoccupazione di varie aziende agricole ma sicuramente anche di vari residenti a Casalmorano, sono le dimensioni dell’intervento previsto che, secondo la richiesta avanzata dalla ditta in Comune, riguarderebbe circa 115.000 metriquadri d’area, di cui circa 50.000 occupati dallo stabilimento. Suscita grandi perplessità la tipologia produttiva dell’impresa, che lavora e trasforma gli scarti del marmo Botticino in carbonato di calcio per uso zootecnico e agricolo. “Chiediamo cautela, alla luce delle tante segnalazioni, non proprio confortanti, che ci giungono dal comune di Quinzano d’Oglio – afferma Coldiretti –. E’ un fatto che la convivenza fra la ditta e la comunità locale già a Quinzano d’Oglio, nel Bresciano, si sia rivelata decisamente problematica, almeno a quanto risulta dalle cronache dei giornali. E non è un caso se cittadini e imprenditori agricoli di Casalmorano hanno dato vita ad un comitato, proprio per esprimere grande preoccupazione e chiedere la massima trasparenza e la massima cautela in questa vicenda”.
“Serve un tavolo che coinvolga tutti i Comuni interessati dal Plis, l’Amministrazione Provinciale e la stessa Coldiretti in rappresentanza delle aziende agricole interessate. Siamo in un’area di pregio ambientale dove sono presenti allevamenti che conferiscono a una grande cooperativa, che fa del legame con queste campagne il suo punto di forza. Sempre qui opera un allevamento che riceve visite da tutta l’Europa, con allevatori ed esperti che ne riconoscono il primato internazionale nella genetica dei bovini. Ebbene, ci aspettiamo che questo territorio, con le sue eccellenze agro-alimentari, sia tutelato e che ogni decisione tale da cambiare per sempre le caratteristiche della nostra terra non passi sopra le teste dei cittadini e delle realtà economiche” spiega Coldiretti Cremona.
“Non intendiamo demonizzare nessuno, sia ben chiaro. Chiediamo però da parte dell’Amministrazione Comunale la giusta prudenza e la massima condivisione, prima di decidere in merito all’autorizzazione dell’impianto – aggiunge Coldiretti Cremona –. Gli amministratori comunali non commettano l’errore di fermarsi a guardare solo la punta delle loro scarpe: l’insediamento di un maxi impianto può certamente portare qualche beneficio nell’immediato, diciamo in termini di oneri di urbanizzazione, ma si deve avere la capacità di spingere lo sguardo un po’ più in là, chiedendosi quali problematiche, quale ricaduta sociale potrebbe comportare per il futuro del nostro territorio e per le generazioni che lo abiteranno e lo lavoreranno”.