2 Febbraio 2012
BENE LA DISPONIBILITÀ A RIVEDERE L’IMU

“Esprimiamo soddisfazione per la disponibilità data dal Sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, a promuovere sul tavolo tecnico un approfondimento sugli effetti dell’Imu in agricoltura, al fine di valutarne le iniquità denunciate dalle organizzazioni agricole in considerazione delle peculiarità del settore”. Lo hanno affermato i Presidenti della Coldiretti, Sergio Marini, della Cia, Giuseppe Politi, e di Confagricoltura, Mario Guidi, nell’ambito del convegno di apertura della Fieragricola di Verona.
Con grande forza, anche a livello locale, la Coldiretti ha denunciato per tempo il grave impatto che la nuova Imposta Municipale (Imu) avrebbe sui terreni e fabbricati rurali, e dunque sui bilanci delle aziende agricole colpiti da questa vera e propria “patrimoniale agricola”. “Si va a colpire pesantemente un settore, quello dell’agricoltura, che già vive una stagione di indubbia difficoltà e che pure, anche in questa crisi, grazie in primis alla qualità delle nostre imprese si sta dimostrando strategico, determinante per l’economia reale” ha scritto il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli ai Sindaci del territorio, in una missiva, inviata lo scorso 4 gennaio, nella quale si faceva appello a tutti i Primi Cittadini, chiamati, con le loro decisioni, “a rendere questo intervento più sopportabile per le imprese agricole”.
Ai Sindaci Coldiretti Cremona ha chiesto di esercitare la facoltà – riconosciuta alle Amministrazioni Comunali – di “dimezzare per le imprese agricole vere e professionali l’aliquota prevista, sia per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo, che per i terreni agricoli”.
I Comuni hanno questa importante possibilità: ad essi, infatti, è dato obbligo di garantire al Governo una somma pari al 50% dell’aliquota base fissata dal decreto (e conseguentemente risulta facoltativa, ad esclusiva discrezione del Comune, la riscossione dell’altro 50% per cento dell’aliquota).
“Ci rendiamo conto dei grandi sacrifici imposti a tutti i Cittadini italiani e comprendiamo che, con la necessità improcrastinabile di reperire risorse certe ed immediate, si siano colpiti patrimonialmente quei beni conosciuti o conoscibili – ha sottolineato il Direttore Simone Solfanelli, nella lettera rivolta ai Sindaci lo scorso 3 gennaio  –. Ma, nel caso della categoria degli agricoltori, ci troviamo di fronte a una mazzata duplice, poiché gli imprenditori agricoli scontano tutti gli aumenti previsti per la generalità dei cittadini più questa sorta di patrimoniale agricola”. Da qui la richiesta “di voler tenere conto della facoltà, prevista dalla norma, di agevolare il settore predisponendo un apposito provvedimento che dimezzi le aliquote ordinarie per le imprese agricole vere e professionali, al fine di poterne dare attuazione nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge”.

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