Produttori di ottimo latte e, da oggi, anche di energia pulita. E’ il percorso compiuto dagli imprenditori agricoli riuniti nella CO.P.A. Trigolese, cooperativa zootecnica di Trigolo che si appresta ad inaugurare un impianto fotovoltaico dell'energia annua prodotto di circa 350mila kwh, collocato sui tetti di stalle e magazzini.
Nata nel 1972, attualmente la società (a Trigolo nota come la “stalla sociale”) raccoglie tre aziende agricole di Coldiretti Cremona: l’azienda Pedrazzini Angelo e Giancarlo e Facchinetti Alessandro, l’azienda Biondi Angelo e Costantino, l’azienda Della Fiore Luisella.
Raggiunto l’obiettivo delle cinquecento vacche in lattazione, il cui prodotto viene interamente conferito a Latteria Soresina, la cooperativa ha accettato la scommessa della produzione di agro-energia. “L’installazione dei pannelli fotovoltaici ha preso avvio nel 2010 – spiega Aldo Bellandi, Presidente della CO.P.A – . Ora siamo pronti ad inaugurare il completamento dei primi due stralci del progetto, realizzato con l’innovativo sistema del brollo solar”.
Coordinato da Giovanni Biondi e realizzato da Vanoli Ferro, distributore autorizzato di Marcegaglia Sistemi Fotovoltaici, l’intervento si è svolto in due fasi: l’installazione del “brollo solar” sulle stalle con esposizione est/ovest (con produzione di energia annua: 129.000 kWh) e l’impianto in “cristallino” sulle stalle con esposizione sud (produzione di energia annua: circa 218.900 kWh). Gli impianti sono già in funzione.
Venerdì 21 ottobre, alle ore 15 presso la CO.PA. (a Trigolo in via Cantarane n.30), sarà dunque tempo di inaugurazione, con la presenza di Coldiretti Cremona e di rappresentanti istituzionali (dal senatore Francesco Rutelli al presidente della Provincia Massimiliano Salini). L’iniziativa si aprirà con un’illustrazione dell’intervento, cui seguirà il taglio del nastro e quindi un rinfresco con prodotti del territorio.
“Per quanto riguarda il fotovoltaico l’obiettivo è favorire la posa dei pannelli sulle superfici coperte già esistenti in modo da evitare che finiscano “seminati” sul terreno togliendo spazio alle coltivazioni agricole – spiega Coldiretti Cremona –. Deve essere sostenuto ogni intervento che consenta di integrare il reddito dell’azienda agricola, senza sottrarre suolo fertile alla filiera agroalimentare, ma al contrario utilizzando gli ampi spazi offerti dai tetti”.