Converrebbe essere più prudenti, sereni e composti, come ha fatto il Presidente di Apa Cremona, tralasciando sfoghi irrazionali e irosi come quelli che abbiamo letto a commento del commissariamento dell’Associazione provinciale allevatori.
Da parte nostra ci limitiamo ad una semplice considerazione. Se l’Associazione italiana allevatori (e non altri) ha assunto nei confronti di Apa Cremona un provvedimento tanto straordinario ed eccezionale, ancorché per un periodo di tempo limitato, supponiamo che ci siano motivazioni altrettanto importanti e gravi. Ed è proprio questo aspetto che più preoccupa gli allevatori cremonesi.
Attendiamo quindi anche noi di conoscere le motivazioni e poi valuteremo con serenità.
Siamo certi che Aia intervenga laddove ne ravveda la necessità, senza guardare in faccia a nessuno, come per altro ha fatto in questa occasione commissariando, insieme a Cremona, anche l’Apa di Milano, Lodi, Como, Lecco, Varese, Pavia, guidata da allevatori iscritti a Coldiretti.
Un’ultima risposta serena la dobbiamo però al Presidente di Libera Agricoltori che arriva ad ipotizzare la decisione del commissariamento perché Coldiretti temeva fortemente di perdere la competizione elettorale. Anche in questa occasione lo invitiamo alla prudenza visti i precedenti e gli ricordiamo di riguardare i report ricevuti dai suoi uffici rispetto alla percentuale della sua rappresentanza in Apa (che per rispetto non sveliamo).
Coldiretti Cremona