Coldiretti Cremona: duecento “forme” vendute, da Crema a Soresina, da Cremona a Pizzighettone
Circa duecento forme di Grana Padano, giunte dalle aree del Mantovano colpite dal terremoto, vendute – in tagli sottovuoto, a dieci euro al “pezzo” – dagli imprenditori agricoli e dai funzionari di Coldiretti Cremona, in una serie di appuntamenti promossi da Crema a Soresina, da Pizzighettone a Cremona, senza dimenticare Bagnolo Cremasco, Vescovato, e tutte le altre “piazze” sulle quali regolarmente si svolge il Mercato di Campagna Amica. E’ questa la sintesi dell’iniziativa “Grana della Solidarietà” vissuta a Cremona (nell’ambito di un’operazione “salva prodotti terremotati” lanciata da Coldiretti in tutto il Paese, con la vendita dei prodotti agroalimentari delle terre colpite dal sisma), una proposta che ha visto il gazebo giallo di Coldiretti Cremona - Campagna Amica accogliere migliaia di cittadini, pronti ad un acquisto che subito si è tradotto in un aiuto concreto e diretto alla ripresa di territori culla delle eccellenze agro-alimentari del Paese.
In ogni occasione, la risposta registrata da Coldiretti Cremona è stata immediata, generosissima, sia negli appuntamenti ‘eccezionali’ (come le due vendite effettuate presso l’Ufficio Zona di Crema, o la grande giornata vissuta ai Giardini di Cremona, e ancora la presenza in piazza Garibaldi a Soresina, e la vendita in occasione dei “Giovedì d’estate” in via Platina a Cremona ) che in quelli legati ai numerosi Mercati di Campagna Amica.
“Come abbiamo più volte rimarcato, in queste settimane che ci hanno visti proporre il “Grana della Solidarietà” nelle piazze e sui Mercati, quelli colpiti dal sisma sono territori dove l’agroalimentare è un settore determinante per la ripresa, trainante. Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone terremotate rappresenta quindi un modo vero, efficace, per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione – evidenzia Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti Cremona –. Il grande successo dell’iniziativa è un incoraggiamento importante sul piano umano ed economico per gli agricoltori che si sono rimboccati le maniche per ripartire con il proprio lavoro, in grado di avere anche un impatto positivo sul piano sociale ed ambientale per il territorio colpito”.
A causa del terremoto – ricorda Coldiretti – si stimano danni complessivi per 705 milioni di euro all'agroalimentare in Emilia e Lombardia. Ai circa 400 milioni di euro di danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini) si aggiungono 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma, seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro. Le imprese che operano in questi settori – rimarca la Coldiretti – hanno solo la possibilità di scegliere se chiudere o ripartire, poiché le uniche attività che certamente non saranno delocalizzate sono proprio quelle legate all’agricoltura e ai suoi prodotti tipici, dal parmigiano al grana, dall’aceto balsamico tradizionale alle pere tipiche, la cui produzione non può avvenire per legge al di fuori del territorio delimitato dai disciplinari di produzione approvati dall’Unione Europea. “E’questa l’Italia che non si arrende, che lavora per la ricostruzione – conclude Coldiretti Cremona –, alla quale vogliamo dare tutto il supporto e tutto l’aiuto possibile”.